Essere genoani: ovvero quando una squadra è uno stato dell'’anima

“Essere genoani”…è il titolo di una interessante pubblicazione,realizzata a cura della Fondazione Genoa 1893, che raccoglie gli interventi di più autori,scelti tra le personalità maggiormente rappresentative del panorama genoano odierno. Perche’ leggerla? Per una serie di motivi,che vorrei proporre a chi (pazientemente e con attenzione) mi segue. Innanzi tutto, sottolineerei il valore “storico”di questo volumetto, […]


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“Essere genoani”…è il titolo di una interessante pubblicazione,realizzata a cura della Fondazione Genoa 1893, che raccoglie gli interventi di più autori,scelti tra le personalità maggiormente rappresentative del panorama genoano odierno.

Perche’ leggerla?

Per una serie di motivi,che vorrei proporre a chi (pazientemente e con attenzione) mi segue. Innanzi tutto, sottolineerei il valore “storico”di questo volumetto, il primo della collana “Quaderni della Fondazione”. E’ significativo che la prima pubblicazione di questo organismo (fortemente voluto dal presidente Preziosi e da sempre animato dall’intelligente e competente presenza del prof. Andrea D’Angelo e dei suoi collaboratori) sia stata una serie di testimonianze sul significato di “appartenere” ad una squadra come il Vecchio Grifone.

Un altro aspetto che emerge dalla lettura è il rapporto tra genoanità e genovesità. Detta così, sembrerebbe un’affermazione limitante: solo chi è genovese può essere autenticamente genoano. In realtà, si comprende come, vivendo a Genova e “respirando” più da vicino l’aria del Ferraris, sia più facile, soprattutto nel corso dell’infanzia e nell’adolescenza, diventare genoano. Gli interventi evidenziano anche il valore universale del Genoa come squadra antica e di primo piano, al di là dell’appartenenza geografica. Non stupisce, quindi, sapere che esistano club genoani ovunque, in tutta la Liguria ma anche all’estero, come testimonia l’apposita rubrica, dedicata alla tifoseria, di Pianetagenoa1893.net. E’ vero, per contro, che le alterne vicende del Grifone si sono inserite in modo inscindibile nelle vicende della città e viceversa; gli autori le hanno vissute e comunicate in modo diverso, ma sempre e comunque con grande partecipazione emotiva.

Un cenno a parte spetta al divertente “identikit” del tifoso medio,così sintetizzata in questa citazione di Piero Campodonico (pagg. 26-27): ”Obiettivo e razionale per definizione, sia in famiglia sia sul lavoro, come parla del suo Genoa […]si trasforma ipso facto nell’essere più ansiogeno ed umorale che abiti il pianeta. […] Dottor Jekill e Mister Hyde? No: il genovese e il genoano. E non si dica che è un’esagerazione perché almeno due di quei tipi lì li conosco personalmente: uno sono io e l’altro sei tu che stai leggendo”.

Interessante è,infine,la relazione tra Genoa e la letteratura, soprattutto la poesia. La squadra ha ispirato autori come Sanguineti e Giudici,che ricordano il suo glorioso passato per alcune delle loro liriche,che compariranno prossimamente in questa rubrica,in edizione integrale. Claudio G. Fava propone una “suggestione” tratta da Proust,intitolando il suo intervento “Les madeleines rossoblu”(dal nome dei biscotti che nel romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”la zia del protagonista è solita intingere nel té).

Insomma,ce n’è per tutti i gusti…

Vorrei concludere con una citazione di Cesare Lanza (pag. 67) : “Il Genoa non è una squadra di calcio come tutte le altre: è uno stato dell’anima”.

Monica Serravalle

“ESSERE GENOANI”(QUADERNI DELLA FONDAZIONE GENOA 1893),GENOVA, LE MANI, 2006

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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