Quella maledizione dei rigori con la Juve, tutta da sfatare per il Genoa

Solo 8 massime punizioni calciate in 66 gare, ma soltanto una (peraltro non decisiva) è stata segnata da Milito


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Domanda a bruciapelo: dal 1950 ad oggi, quanti rigori in totale ha ottenuto il Genoa ogni qual volta ha affrontato la Juventus? Pochi, soltanto 8 nell’arco di 66 partite, ma analizzandoli ad uno ad uno sorge un dato davvero inquietante. Di questi otto ben sette (tutti decisivi) sono stato falliti, l’unico realizzato è solo frutto accademico di un 1-4 finale. Andiamo a ripercorrere questa serie allucinante.

20 settembre 1953: Genoa – Juventus 1-3

Due giorni prima dell’incontro Il Bisagno ha rotto gli argini ed il quartiere di Marassi è interamente invaso dalle acque, ma la partita si gioca lo stesso (allora usava così). In campo a straripare è la Juve nella persona di Giampiero Boniperti autore di una tripletta e di una prestazione tale da far ammattire la difesa genoana. La rete rossoblu di Dalmonte all’83’ ha tutti gli aspetti del gol della bandiera se non che, un paio di minuti dopo l’arbitro Orlandini di Roma assegna al grifone il penalty che riaprirebbe la partita. Lo stesso Dalmonte calcia alto; sfuma così l’estrema possibilità di una clamorosa rimonta.

19 dicembre 1954: Juventus – Genoa 2-1

Un anno più tardi si gioca al Comunale di Torino (l’attuale Olimpico o Grande Torino). Il Genoa è migliorato un poco, i bianconeri peggiorati di molto, ma fare risultato in casa Agnelli è sempre complicato. Il Genoa comunque riesce a vedere da vicino un successo storico. Avviene a dieci minuti dal termine quando sul punteggio di 1-1 (al gol del bianconero Montico aveva replicato Frizzi), l’arbitro Bellè di Venezia assegna un penalty ai liguri. Si incarica dal dischetto la punta Mike, ungherese. Viola, portiere avversario è spiazzato, ma il forte tiro centrale finisce sulla traversa. Cinque minuti dopo lo stesso direttore di gara…. rimedia assegnando con un po’ di disinvoltura la massima punizione alla Juve. Manente realizza ed il grifone torna a casa sentendosi giustamente defraudato.

30 settembre 1956 : Genoa – Juventus 1-1

Partita clou a Marassi fra due squadre rispettivamente prima e quarta al terzo impegno di campionato. Nella Juve, assente Boniperti, il giovanissimo Hamrin (futuro uccellino viola) è il pericolo numero uno. Partita bella ed equilibrata per tutta la prima frazione. Al gol iniziale di Colombo risponde subito dopo il genoano Macor. Ripresa piena di colpi di scena. Al quarto d’ora l’arbitro Bernardi di Bologna assegna ai rossoblu un penalty. Si incarica lo specialista Frizzi che calcia angolato. Il portiere Viola compie una prodezza respingendo di pugno il tiro; bravo il portiere della nazionale, ma si tratta pur sempre di un rigore sbagliato. Poco dopo il terzino Becattini mette ko lo spauracchio Hamrin costretto ad abbandonare il campo. Finisce 1-1, risultato forse giusto, ma… l’errore su quel penalty e la Juve ridotta in dieci(all’epoca non erano ammesse sostituzioni) e senza il suo uomo migliore!!!

10 marzo 1974 : Genoa – Juventus 0-1

Siamo a raccontare la sconfitta più allucinante del Grifone in quegli anni 70. Genoa, quel giorno con gravi esigenze di classifica, affronta una Juve sorniona e poco reattiva. La Signora segna subito al quarto d’ora con Cuccureddu abile ad approfittare di un rimpallo su incerta respinta di Spalazzi. Da quel momento la reazione genoana diventa un autentico assedio per tutto il resto della gara. Ma la sfortuna è tanta, troppa! Ne fa fede un gol annullato, un palo clamoroso ed un tiro a colpo sicuro di Bordon respinto…. dalla caviglia di Corradi che nello slancio era finito in fondo alla rete (sono parole dello stesso Sidio). All’85’ sembra che il sortilegio debba aver fine. L’arbitro Gialluisi di Barletta, in un intervento di Furino sul giovane Pruzzo vede gli estremi per la massima punizione. Si incarica Mariolino Corso, uno che con sbaglia mai, al cospetto di Dino Zoff campionissimo ma allergico ai calci di rigore. Il tiro è debole e centrale ed il portiere friulano non può far altro che parare. E’ decisamente una giornata da cancellare per il Genoa avviato dopo quella immeritata sconfitta ad una sicura retrocessione.

22 ottobre 1989: Genoa – Juventus 2-3

Cambiano i tempi ma non la sostanza. Il professor Scoglio è convinto che il suo Genoa possa battersi alla pari contro i prestigiosi rivali sul terreno del Ferraris. Non avrà torto, almeno per quel che concerne il primo tempo. Partita bella e frizzante conclusa sul parziale di 2-2 con l’alternanza dei gol di Schillaci (doppietta), Aguilera e autorete di Fortunato. Quando a inizio ripresa i bianconeri segnano ancora col russo Alejnikov, è opinione diffusa che il pareggio sarà solo questione di tempo. Il “magic moment” arriva a un quarto d’ora dal termine. Un falloso intervento di Bruno su Fontolan costringe l’arbitro Lanese di Messina a decretare la massima punizione. Incaricato è Pato Aguilera, il più grande rigorista in tutta la storia rossoblu. Sbaglierà solo un paio di volte, ma una di queste avviene purtroppo nella gara in questione. Fiacco il suo tiro facilmente neutralizzato da Tacconi. Non accadrà più nulla da parte rossoblu. Partita persa e…. tradizione consolidata.

1 dicembre 2006: Genoa – Juventus 1-1 (notturna)

E’ una gara inedita fra il grifone e la zebra. E’ valevole per il torneo cadetto in conseguenza dello scandalo scommesse e delle pesanti ripercussioni contro la Juve. Ovvio che i valori in campo pendono tutti dalla parte bianconera che ha conservato ben sei nazionali campioni del mondo. Agli ordini dell’arbitro Farina di Novi Ligure si disputa il primo incontro di serie B fra le due squadre. Momento thrilling alla mezzora. Il direttore di gara assegna al Genoa un penalty. “Cominciamo a portarci in vantaggio, dopo si vedrà”. Questo il pensiero di tutta la tifoseria genoana; proposito che verrà gelato quando l’incaricato, il brasiliano e specialista Adajlton, si fa ipnotizzare da Buffon, Di tanta grazia beneficerà la Juve passando in vantaggio a metà ripresa con Pavel Nevded, ma la provvidenza farà sì che tre minuti dopo il Genoa riuscirà a tamponare, indovinate con chi?…. Con Juric, il suo attuale tecnico che farà registrare così l’unica sua rete in maglia rossoblu. Finisce in parità, risultato accettabilissimo ma con un tarlo che attanaglia per tutta la notte: e se Adajlton avesse ottimizzato il penalty?….

13 novembre 2008: Juventus – Genoa 4-1

Ecco l’eccezione che conferma la regola. Per le due squadre la 12° di andata viene anticipata al giovedi per lasciar spazio al rugby (due giorni dopo è in programma all’Olimpico Italia – Argentina). Stavolta Diego Milito sfata un sortilegio che durava dal lontano 1949, realizzando il penalty concesso dall’arbitro Rocchi per un mani in area di Legrottaglie. Ma in quel momento il punteggio è di 3-0 per i bianconeri grazie ai sigilli di Grygera, Amauri e Iaquinta e il minuto è l’89’. La prodezza del principe serve solo a rendere più dignitoso il risultato. Quest’ultimo comunque tornerà pesante a causa di un’autorete di Papastathopulos nei minuti di recupero.

16 marzo 2014: Genoa – Juventus 0-1

Sei anni dopo, tutto ritorna come prima. Il Genoa, tenendo ritmi vertiginosi, costringe la Juve di Antonio Conte a giocare di rimessa ma soprattutto a difendersi. Un paio di miracoli del portiere Buffon prima… del misfatto. A 20’ dal termine Mazzoleni, direttore di gara, vede un mani di Vidal in area bianconera. E’ rigore. Batte Calaiò, non uno specialista ma pur sempre un bomber navigato. Il suo tiro leggermente angolato è deviato dal mitico Gigi. La depressione genoana raggiungerà il top quando all’89’ Andrea Pirlo befferà Perin su punizione proprio sotto la Nord.

Conclusione: Dalmonte, Mike, Frizzi, Corso, Aguilera, Adailton, Calaiò; questi in ordine cronologico i protagonisti di una storia che ha del paradossale. Speriamo non dover mai più aggiungere altri nomi a questo elenco.

Marco Colla

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.