Quel viaggio in nave dei tifosi del Genoa a Savona di 95 anni fa

Correva l'anno 1922: il 26 marzo i supporter rossoblù organizzarono il viaggio via mare col piroscafo a pale “Bon Voyage”, un loro gran primato

Ottavio Barbieri, giocatore del Genoa dal 1919 al 1932, poi allenatore dal 1939 al 1941 e nel 1946 (Wikipedia)

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Stasera Savona e Genoa torneranno a incrociarsi in amichevole allo stadio “Bacigalupo”. Non sono molti i precedenti tra le due squadre nei campionati: uno di essi, disputato ben 95 anni fa, ha un’importanza particolare. Fu la prima volta “che una Società di calcio organizza una trasferta via mare al seguito della propria squadra” racconta Franco Venturelli nel volume “Genoa, una leggenda in 110 partite”.

Facciamo un passo indietro. Il campionato 1921-22 è passato alla storia come il campionato dello “scisma” delle 24 società del Nord Italia, confluite nella Cci (Confererazione calcistica italiana) con sede a Milano. Fu la risposta dei grandi club al netto rifiuto della Figc, dominata dalle piccole società amatoriali, di accettare un progetto di riforma approntato da Vittorio Pozzo (il futuro ct della Nazionale campione del Mondo) proclamato nel corso dell’assemblea del 24 luglio 1921. Il nuovo torneo si basò sulla Lega Nord e nella Sud. Nella prima le 24 squadre furono suddivise in due gironi da 12 ciascuno. Il Grifone era in quello denominato “B” con Alessandria, Brescia, Casale, Inter, Legnano, Modena, Padova, Pisa, Savona, Torino e Venezia.

Entriamo ora nell’atmosfera di quel campionato. “Il Genoa – racconta Venturelli nel suo libro – con gli arrivi di De Prà e Catto sistema alla grande anche i ruoli di portiere e centravanti e adesso è pronto per entrare nella leggenda. I tifosi sono entusiasti e per la trasferta di Savona organizzano, attraverso la Società Genoa, il viaggio via mare col piroscafo a pale “Bon Voyage”, finito ad offrire i suoi servizi nel mare Ligure a turisti e gitanti in visita alle località della Riviera, dopo aver frequentato per anni il canale della Manica”. La gara di Savona era l’ultima della fase a gironi. I tifosi rossoblù erano entusiasti per il ruolino di marcia conquistato dalla loro squadra del cuore: 16 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta con 60 gol fatti ed appena12 subiti in 21 gare. L’euforia non si era fermata nemmeno davanti al fatto che il Genoa era già matematicamente primo e qualificato alla finale di zona con 36 punti: l’Alessandria, seconda in classifica, aveva un distacco di 10 lunghezze. Discorso primato dunque chiuso, ma in tanti vollero dimostrare il loro affetto all’amato Grifone. All’andata (11 dicembre 1921) a Marassi Genoa batte Savona 2-0.

La trasferta in mare dei tifosi è uno dei tanti primati rossoblù. Il viaggio però non iniziò sotto i migliori auspici. “Purtroppo appena usciti dal porto si scatenerà – spiega Venturelli – una tremenda libecciata che trasformerà il viaggio in pura sofferenza. Ma per il Genoa questo ed altro!”. La partita si giocò al campo di via Frugoni a Savona, nella zona dove ora ha sede la stazione ferroviaria. Aggiunge Venturelli: “I giocatori si sentono forti, hanno acquistato la giusta mentalità e vanno in campo per cercare sempre la vittoria. Anche se a volte non la trovano, come in questo caso”.

I padroni di casa, al nono posto a quota 17, avevano bisogno di conquistare un punto, per distanziare Brescia e Venezia che saranno coinvolte negli spareggi per la salvezza. “La partita è dura e nervosa – commenta Venturelli – il Savona mette in campo l’orgoglio di chi non vuole essere da meno rispetto al mitico Genoa. E non c’è solo la rivalità calcistica, ma anche quella regionale che ha radici antiche”. Gli “striscioni” segnano con l’attaccante Bogliotti e chiudono la prima frazione in vantaggio 1-0. “Solo dopo una ventina di minuti della ripresa, il Genoa riesce a infilare il pallone dell’1-1 – prosegue Venturelli – grazie a un colpo di testa di Sardi. Lo stesso Sardi ci prende gusto e pochi minuti dopo raddoppia, ma l’arbitro annulla”. La voglia di supremazia da ambedue le tifoserie è alta. Nel libro si riporta: “Cresce la tensione sugli spalti e in campo, i tifosi aspettano un gol che non arriva né da una parte né dall’altra e l’incontro finisce in parità senza che in campo accada più niente”.

Nonostante il punto conquistato, che valse al Savona la salvezza, i tifosi biancoblù si resero protagonisti di uno spiacevole episodio. “Accadrà invece qualcosa – sottolinea Venturelli – nel dopo partita, con un’aggressione a Sardi e De Vecchi da parte di tifosi locali”. Invece, i sostenitori rossoblù non vollero ripetere il viaggio in nave. “Finita la partita, tutti di corsa – scrive Venturelli – alla stazione a prendere il treno. Nessuno vuol ripetere l’esperienza di scegliere la via del mare, il timore di una libecciata spaventa tutti. Ma non spaventerà gli eredi di questi genoani precursori, che quarantanove anni dopo ripeteranno l’impresa su un percorso ancora più lungo, andando al seguito dell’amato Grifo fino a Porto Torres a bordo della Caralis”. Il Genoa fu battuto nella finale della Lega Nord dalla Pro Vercelli (0-0 al Comunale vercellese, 1-2 a Marassi per i piemontesi). L’anno dopo vincerà lo scudetto.

TABELLINO

Savona-Genoa 1-1 (Savona 26 marzo 1922, campo di via Frugoni)

SAVONA: Folco, Saettone, Novarese, Perla, Gaia, Chiabotto, Roggero, Veglia, Hibli, Cutic, Bogliotti. Allenatore: Jeno Karoly

GENOA: De Prà, Maineri, De Vecchi, Barbieri, Burlando, Leale, Rebuffo, Sardi, Catto, Bussich, Mariani. Allenatore: William Garbutt.

Reti: Bogliotti (Savona), Sardi (Genoa)

Arbitro: Gama di Milano

Per saperne di più:

Franco Venturelli – “Genoa, una leggenda in 110 partite, storie di Genoa e di Genoani”

Nuova Editrice Genovese, anno 2011

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