Quando l'Udinese vinse contro il Genoa una partita decisiva per 3-1, in cui solamente una rete non fu segnata su calcio di rigore

Domenica 16 maggio 1954, a sette giorni dalla sconfitta a domicilio subita dai lilla del Legnano (i quali avrebbero poi concluso il campionato all’ultimo posto) per 1-2, che le avevano momentaneamente ceduto il fanalino dell’ultimo posto, l’Udinese si trovò a giocarsi il tutto per tutto alla terzultima giornata contro un Genoa relativamente tranquillo. Vero protagonista […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Domenica 16 maggio 1954, a sette giorni dalla sconfitta a domicilio subita dai lilla del Legnano (i quali avrebbero poi concluso il campionato all’ultimo posto) per 1-2, che le avevano momentaneamente ceduto il fanalino dell’ultimo posto, l’Udinese si trovò a giocarsi il tutto per tutto alla terzultima giornata contro un Genoa relativamente tranquillo. Vero protagonista della giornata fu l’arbitro Giorgio Bernardi di Bologna, che concesse ben tre calci di rigore, tutti realizzati, ed espulse al 43’ della ripresa l’udinese Rodolfo Beltrandi e dopo un minuto il genoano Benedetto De Angelis, che aveva vinto per k.o. l’indebito match di pugilato con Giuseppe «Pecos Bill» Virgili.

Dopo che al 6’ Giorgio «Roccia» Dal Monte II aveva portato dal dischetto in vantaggio i rossoblù, i bianconeri aprirono (al 30’ del 1° tempo) e chiusero (a quattro minuti dal termine) le loro marcature con due rigori di Luigi Zorzi, che vennero inframmezzati al 2’ della ripresa da una rete di Enzo Menegotti, autore di un gran tiro da una ventina di metri, a cui non si era saputo opporre Angelo «Nane» Franzosi. Al termine del campionato i friulani evitarono il penultimo posto in classifica, che venne occupato dal Palermo, salvandosi agli spareggi a tre insieme alla S.P.A.L..

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.