Quando la Roma campione d'Italia ottenne il suo primo successo a Genova contro i rossoblù

Dopo aver ottenuto nei primi dodici incontri esterni con il Genova 1893 solamente cinque pareggi, la Roma, salita domenica 3 gennaio 1943 nel capoluogo ligure con il titolo di campione d’Italia, conquistò contro la compagine rossoblù la sua prima vittoria a Marassi, in un campionato, che l’avrebbe incredibilmente vista coinvolta per i suoi primi quattro […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Dopo aver ottenuto nei primi dodici incontri esterni con il Genova 1893 solamente cinque pareggi, la Roma, salita domenica 3 gennaio 1943 nel capoluogo ligure con il titolo di campione d’Italia, conquistò contro la compagine rossoblù la sua prima vittoria a Marassi, in un campionato, che l’avrebbe incredibilmente vista coinvolta per i suoi primi quattro quinti nella lotta per la salvezza, ponendo, da un lato, fine a una serie negativa di sei partite senza vittorie, iniziata con due pareggi inframmezzati da una partita persa e proseguita con tre sconfitte consecutive, e, dall’altro, a una serie di sei vittorie consecutive degli avversari sul proprio campo, con 28 reti segnate e 11 subite. In una giornata del tutto simile per le condizioni climatiche e per la scelta del campo (gelida tramontana, che avvantaggiava nel 1° tempo i padroni di casa che attaccavano verso sud) a quella del Campionato precedente, la Roma fu capace di reggere con il suo schieramento «sistemista» agli attacchi genovani del 1° tempo (in particolare, fu protagonista negativo l’ala sinistra Pietro Sotgiu, sostituto dell’infortunato Ugo Conti, «match-winner» della partita del 16 novembre 1941, prima di quattro sconfitte stagionali per i giallorossi (i futuri campioni d’Italia avrebbero avuto nel marzo 1942 un mese terribile con le sconfitte subite in trasferta per 0-2 dai bianconeri della Juventus il 1° e per 2-4 dai rossoneri del Milano il 22, oltre a quella casalinga di nuovo con gli uomini di Guido Ara l’8), il quale fallì due facili occasioni da rete) e di colpire nella ripresa. Nell’azione che portò in vantaggio i giallorossi al 12’, risolta da Michele Pantò con un gran tiro angolato, si infortunò in uno scontro con Amedeo «Fornaretto» Amadei il portiere genovano Manlio Bacigalupo III, che dovette lasciare il terreno di gioco, sostituito tra i pali dal mediano sinistro Mario Genta. Ridotto in dieci uomini, il Genova 1893 pagò dazio all’inesperienza nel delicatissimo ruolo dell’improvvisato estremo difensore, che undici minuti dopo non seppe trattenere un gran tiro di Amadei e, a quel punto, preferì lasciare la difesa della porta all’altro mediano Amedeo «Medeo» Cattani. A sei minuti dalla fine per un fallo di mano di Sergio Andreoli, Raffaele Scorzoni di Bologna concesse un calcio di rigore ai rossoblù, che, però, venne calciato fuori da Guglielmo «Memo» Trevisan I.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.