Quando il Catania vinse 2-0 al “Luigi Ferraris” a tavolino

Domenica 22 settembre 1963, il Genoa, dopo essere passato in svantaggio al 30’ del 1° tempo, quando l’esordiente in Serie A Franco «Ciccio» Cordova, quel giorno schierato centravanti, aveva imbeccato dalla sinistra con un cross in area l’accorrente brasiliano Roberto José Battaglia, che, colpendo il pallone dal basso in alto, aveva trafitto Mario Da Pozzo, […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Domenica 22 settembre 1963, il Genoa, dopo essere passato in svantaggio al 30’ del 1° tempo, quando l’esordiente in Serie A Franco «Ciccio» Cordova, quel giorno schierato centravanti, aveva imbeccato dalla sinistra con un cross in area l’accorrente brasiliano Roberto José Battaglia, che, colpendo il pallone dal basso in alto, aveva trafitto Mario Da Pozzo, capace solo di rallentarne la corsa, tentò di riequilibrare le sorti dell’incontro, ma al 15’ della ripresa subì un’altra mazzata, quando in un contatto avvenuto appena dentro l’area di rigore tra il genoano Bruno Baveni e il catanese Faustino Turra l’arbitro dell’incontro, il signor Alfeo Grignani di Milano ravvisò gli estremi per la concessione della massima punizione, poi trasformata da Giancarlo «Pantera» Danova. Il pubblico iniziò a rumoreggiare e, passati cinque minuti, un paio di tifosi scavalcò la rete metallica che divideva il campo dalla Gradinata Nord. La partita venne ripresa dopo un’interruzione di tre minuti, durante i quali l’allenatore del Genoa, l’argentino Beniamino Santos, e i suoi giocatori si adoperarono per riportare la calma. Ma era destino che la partita non dovesse finire. Al 31’ il più che mediocre arbitro incredibilmente comandò la ripresa del gioco con un calcio di rinvio dal fondo, non essendosi accorto che in un attacco condotto dal Genoa sotto la Gradinata Nord il pallone non aveva colpito un fotografo appostato oltre la linea di fondo, ma il palo della porta difesa da Giuseppe Vavassori! A quel punto, un gruppetto di tifosi invase il campo e uno di loro cercò di mettere le mani sul direttore di gara. I giocatori si precipitarono negli spogliatoi, dove Grignani si trattenne per ovvi motivi un paio d’ore, avendo lo scrupolo da marito premuroso di avvertire la moglie, incinta di sette mesi, dell’imprevisto ritardo nel rientro a casa, prima che la puerpera lo apprendesse via etere! Il risultato dell’incontro favorevole per 2-0 al Catania dell’incontro venne ribadito dal giudice sportivo, ma «a tavolino», sicché Battaglia e Danova non si videro riconosciute le proprie realizzazioni nella classifica dei marcatori.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Genoa del Museo della Storia del Genoa)

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.