La vittoria truccata del Bari nel ’97 costò la Serie A al Genoa?

Durante la trasmissione 'Non è l'Arena' condotta da Massimo Giletti sono emerse testimonianze sulla combine della partita promozione

La Gradinata Nord (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Sono passati ventuno anni e la prescrizione ha già adempiuto il suo dovere ma nonostante questo i recenti retroscena di Bari-Castel Di Sangro del 1997 sono inquietanti. All’apparenza è una normale partita di Serie B tra una squadra già salva (quella abruzzese) e quella pugliese in piena corsa per la promozione. L’obiettivo era il quarto posto, conteso con il Genoa di Attilio Perotti.

Durante la trasmissione ‘Non è l’Arena’ condotta da Massimo Giletti su La 7 hanno finalmente parlato due testimoni chiave che tolgono ogni dubbio: la partita doveva finire 3-1. Luca Albieri giocava nel Castel Di Sangro e dopo ventuno anni ha voluto togliersi il peso dalla coscienza: «Gli ordini che ci sono arrivati dalla società ci misero in grossa difficoltà perché sapevamo che dovevamo perdere 3-1. Affrontammo la settimana senza preparare quella partita come dei professionisti autentici alla luce della grande moralità di quello spogliatoio».

L’altro teste preferisce rimanere nell’ignoto: «Ci fu comunicato tutto durante la rifinitura del sabato. Ricevemmo il premio promozione e il “premio Bari” per quella partita». Con quel 3-1 il Genoa restò quinto in classifica, perciò ancora in Serie B, anche per colpa del famoso 1-1 di Ravenna: sulla panchina dei romagnoli sedeva Andrea Mandorlini, al tempo vice dello squalificato Novellino.

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