Il racconto del trionfo in Coppa Italia nel 1937: battuto il Milan, Grifone in finale con la Roma

Dopo aver battuto il Catania nel turno precedente, il Genoa incontrò in semifinale il Milan allenato dall’ex tecnico rossoblù William Garbutt. La sfida avvenne il 30 giugno 1937 a San Siro: al secondo minuto i rossoneri passano in vantaggio con Boffi. «Azione offensiva – racconta l’Almanacco – condotta da Rivolta il quale servì Morelli, da […]


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Dopo aver battuto il Catania nel turno precedente, il Genoa incontrò in semifinale il Milan allenato dall’ex tecnico rossoblù William Garbutt. La sfida avvenne il 30 giugno 1937 a San Siro: al secondo minuto i rossoneri passano in vantaggio con Boffi. «Azione offensiva – racconta l’Almanacco – condotta da Rivolta il quale servì Morelli, da questi a Boffi che esplose un tiro in grado di piegare le mani a Bacigalupo». Immediata la reazione del Genoa. «Un Grifone colpito al cuore – prosegue l’Almanacco – si lanciò in un attacco costante, mettendo in seria difficoltà il portiere Zorzan che dovette capitolare al 18° minuto della ripresa: su cross di Genta, Figliola con un colpo di testa battè il portiere». I tempi regolamentari si conclusero sul risultato di 1-1. «Fu necessario disputare i tempi supplementari – spiega l’Amanacco – con il Milan sempre in attacco e con il Grifone ridotto in dieci per un infortunio occorso a Vignolini». L’eroismo dei genoani rese possibile la resistenza a un avversario più forte e in superiorità numerica. Gli uomini di Felsner riuscirono a giungere al 120° minuto sul risultato di parità: era necessaria la ripetizione che per regolamento andava giocata sul terreno amico del Ferraris. Ecco il tabellino della prima sfida tratto da Enciclopediadelcalcio.it.

Milano 30 Maggio 1937

Milan-Genoa 1-1

Milan: Zorzan; Perversi, Bonizzoni; Rigotti, Bortoletti, Gianesello; Capra, Moretti, Boffi, Gabardo, Rivolta.

Genoa: Bacigalupo; Agosteo, Vignolini; Genta, Bigogno, Figliola; Arcari III, Perazzolo, Fasanelli, Scarabello, Marchionneschi.

Arbitro: Mattea di Casale Monferrato. Reti: p.t. Boffi 2′ s.t. Figliola 13′

La seconda e decisiva gara fu giocata il 2 giugno a Marassi. O dentro o fuori: in palio c’era la finalissima contro la Roma che aveva battuto nientedimeno che l’Ambrosiana-Inter di Giuseppe Meazza. «I rossoblù si portarono in vantaggio – racconta ancora l’Almanacco – al quarto d’ora: dalla trequarti di campo Arcari servì Pantani, il quale fece un assist in direzione di Marchionneschi che esplose un rasoterra infilatosi nell’angolino basso della porta difesa da Zorzan». Ma non finì qui: la gara riservò ancora tante emozioni. «Il Milan riuscì a pareggiare alla mezz’ora – prosegue l’Almanacco – quando Boffi battè una punizione a giro dal limite dell’area, riuscendo a battere Bacigalupo, il quale proteso in volo riuscì a toccare la sfera ma non a evitare il gol». I tempi regolamentari terminarono ancora una volta sul risultato di 1-1: i rossoblù dovevano soffrire e usare tutta la loro proverbiale tenacia per eliminare il Milan. «La svolta dell’incontro – spiega l’Almanacco – quando venne decretata una punizione dal limite di rigore rossonera per un fallo di Perversi su Scarabello. La punizione venne calciata da Pastorino che collocò la palla in area rossonera, si formò un groviglio di uomini e il più lesto di tutti a impossessarsi della sfera fu Marchionneschi che anticipò l’uscita di Zorzan e la mise in rete». I giocatori avversari protestarono per un presunto fallo di un giocatore genoano, ma l’arbitro Saracini convalidò il gol. Inutile furono le costanti azioni offensive del Milan negli ultimi due minuti. Il Genoa vinse 2-1 e poté così accedere alla finale contro i giallorossi.

Genova 2 Giugno 1937

Genoa-Milan 2-1

Genoa: Bacigalupo; Agosteo, Genta; Pastorino, Bigogno, Figliola; Arcari III, Perazzolo, Pantani, Scarabello, Marchionneschi.

Milan: Zorzan; Perversi, Bonizzoni; Rigotti, Bortoletti, Gianesello; Capra, Moretti, Boffi, Gabardo, Rivolta.

Arbitro: Saracini di Ancona

Reti: p.t. Marchionneschi 16′ Boffi 30′, Marchionneschi 13′

Finalissima: Genoa-Roma 1-0

Dopo soli quattro giorni il Grifone doveva incontrare nella finalissima di Firenze la Lupa giallorossa. La Roma non era una squadra assolutamente debole. Tra le sue fila militavano Monzeglio e Allemandi, difensori campioni del mondo nel 1934, il fortissimo “Fuffo” Bernardini, bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam nel 1928, il “fornaretto di Frascati”Amadei e Serantoni, futuro campione del mondo nel 1938. Il Genoa però non aveva timore di nessuno: una convinzione ancor più salda soprattutto dopo aver eliminato il forte Milan (giunto quarto nel campionato appena concluso). Il Grifone aveva diversi punti di forza: come il portiere Manlio Bacigalupo (fratello di Valerio morto a Superga nel 1949 e campione d’Italia nel 1928), il capitano Paolo Agosteo, il mediano Mario Genta (futuro campione del mondo nel 1938), il mediano “da combattimento” Emanuele Figliola, l’attaccante Pietro Arcari (campione del mondo nel 1934), l’interno Luigi Scarabello (oro alle Olimpiadi di Berlino nel 1936) e il mediano Mario Perazzolo (campione del mondo nel 1938).

La partita fu giocata allo stadio Berta (divenuto Comunale, poi Artemio Franchi). I sostenitori rossoblù invasero in massa il capoluogo toscano. «Per l’occasione i tifosi genovani – narra l’Almanacco – non si lasciarono sfuggire l’occasione di andare a vedere i propri beniamini nell’atto conclusivo della Coppa Italia 1937. Furono allestiti numerosi treni speciali che portarono a tingere di rossoblù un intero settore dello stadio fiorentino. Il Genova (NDR: nome del Genoa durante il fascismo) giocò con la maglia bianca fasciata rossoblù, mentre i capitolini giocarono con la consueta maglia rossa con colletto giallo». Il primo tempo fu molto intenso con diverse occasioni da gol da una parte e dall’altra. All’inizio del secondo tempo il Genoa centrò un palo con Torti: Bacigalupo evitò con un tuffo che un gran tiro dal limite dell’area di rigore del romanista Mazzoni finisse in porta. «Al 34° minuto – sottolinea il volume – il Genova si portò in vantaggio: Perazzolo servì Arcari, la sua conclusione fu respinta dalla difesa giallorossa, fu ancora Perazzolo a riprendere il possesso della sfera e servire nuovamente Arcari che lasciò partire un tiro rasoterra capace di superare una selva di gambe per giungere a Torti, pronto ad esplodere un tiro che piegò e mani al portiere Valinasso». Esplose la gioia tra i numerosi tifosi genoani presenti sugli spalti. La Lupa ferita assediò la porta del Grifone fino al termine, ma gli uomini di Felsner si difesero con molto ordine: 1-0 e la Coppa Italia si tinge di rossoblù. «Dopo il triplice fischio dell’arbitro Mattea – chiosa l’Almanacco – ci fu la premiazione. Fu il capitano del Genova, Agosteo, il primo ad issare al cielo la coppa appena conquistata, contornato dai compagni ebbri di gioia». Il successo nella coppa nazionale consentì al Genoa di disputare in quell’anno la Coppa Europa. Concludiamo il racconto di quell’epico volo del Grifone con il tabellino della finale.

Genoa-Roma 1-0

Genoa: Bacigalupo; Agosteo, Genta; Pastorino, Bigogno, Figliola; Arcari III, Perazzolo, Torti, Scarabello, Marchionneschi

Roma: Valinasso; Monzeglio, Allemandi; Frisoni, Bernardini, Gadaldi; Amadei, Serantoni, Di Benedetti, Mazzoni, Tomasi.

Arbitro: Mattea di Torino

Reti: s.t. Torti 34′

Marco Liguori

(Fine seconda ed ultima puntata)

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Bibliografia

Gianluca Maiorca, Marco Montaruli e Paolo Pisano

Almanacco Storico del Genoa

Prefazione di Pinuccio Brenzini

Fratelli Frilli Editori – Genova 2011

Tabellini tratti da

www.enciclopediadelcalcio.it

 

 

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