Il Genoa ricorda la grande figura di Luigin Burlando

Atleta poliedrico, grande campione rossoblù e giocatore di pallanuoto. Dai lavori al porto allo scudetto con il Grifone


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Una figura che solo a vederla in foto dà l’impressione di movimento. Non a caso Luigi Burlando era soprannominato ‘moto perpetuo’. Non si fermava mai. Dai campi di calcio, alle piscine di pallanuoto, dagli scarpini chiodati alla calottina esibita persino in due Olimpiadi. Una storia meravigliosa, a tinte rossoblù. Of course. Luigin nacque il 23 gennaio 1899, ebbe una prima giovinezza molto complicata a seguito della prematura scomparsa della madre: crebbe con le sue forze i fratelli, lavorando in porto.

Poi il Genoa (194 partite e 8 reti), due scudetti, la Nazionale e le lodi del ct Pozzo: «Mi capisce, interpreta e aiuta a creare nella squadra quell’ambiente di comprensione, intesa, fraternità che è alla base dei nostri successi». Una forza della natura chiamato alle armi come artigliere sul Piave durante la prima guerra mondiale. Fu protagonista del Genoa ’22-’23 che chiuse il campionato senza sconfitte e con il tricolore cucito sul petto. A fine carriera divenne tecnico e osservatore del Grifo, con un orientamento particolare per il settore giovanile. Senza sosta, come un moto perpetuo.

Luigi Burlando (da genoasamp.com)
Luigi Burlando (da genoasamp.com)
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