Nella corrente stagione il Genoa ha già disputato 5 gare al Ferraris con il poco piacevole bilancio di 4 sconfitte e un solo pareggio. Questi dati trovano poco riscontro nei precedenti 50 campionati giocati dal grifone nella massima serie a girone unico. Qualora sabato prossimo non riuscisse a espugnare (è il caso di dirlo) il terreno di casa portando il conto parziale a 6, niente paura; in passato c’è stato un altro e unico Grifone capace di fare peggio, vincendo dopo ben sette turni casalinghi. Era la stagione 1956-57, il primo anno di Abbadie, e il Genoa alla partenza del torneo non era riuscito a vincere in casa uno straccio di partita per quello che rimaneva dell’anno ancora in corso. Ai pareggi tutti per 1-1 contro Roma, Juventus, Udinese e Padova, seguì una dolorosa sconfitta interna con la Triestina per 1-0, riscattata in parte con un pareggio a reti bianche contro l’Inter, ma la vittoria al Ferraris restava un miraggio.
Sarebbe arrivata alla prima occasione dell’anno successivo proprio la domenica dell’Epifania, il 6 gennaio 1957 e fu un successo tormentato contro la Spal. Gli estensi passarono subito in vantaggio nel primo tempo con lo svedese Sandell, ma pochi minuti dopo Frizzi, servito alla perfezione da Abbadie (grande la sua prova) bilanciava il risultato. Nella ripresa, attacchi continui sotto la nord fino al gol scacciapensieri del rientrante centravanti Antonio Corso. Era il 40′ della ripresa. Cinque minuti dopo Bonetto, il direttore di gara sanciva il primo successo del grifone fra le mura amiche. La squadra restava ultima in graduatoria, ma stavolta a ridosso di altre squadre. Comunque quella formazione riuscì a salvarsi all’ultima giornata sulla scia di un finale thrilling. La vittoria per 1-0 sul Napoli fu sufficiente per scavalcare la Triestina, destinata alla serie inferiore. Basterà questo aspetto puramente statistico a scongiurare eventualmente il peggio? Al momento occorre appigliarsi anche a quello pur se siamo ancora ad un quarto del torneo.
Marco Colla