Genoa imbattuto nel giorno di Santo Stefano

Dal 3-0 inflitto al Grande Torino nel 1940 al pareggio contro il Bari in trasferta nel 1971: ecco la storia delle cinque gare del Grifone nel giorno successivo al Natale nel racconto di Marco Colla

Un'immagine della Gazzetta dello Sport di Genoa-Torino 3-0 del 26 dicembre 1948

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Curioso il rapporto fra il Genoa e la Festività del giorno successivo al Natale. Poche volte le squadre sono scese in campo nel giorno di Santo Stefano, l’ultima volta risale addirittura al 1971. Il grifone ha onorato tale festività in sole cinque occasioni, rimediando 1 vittoria (storica) e 4 pareggi, 2 in casa e altrettanti in trasferta. Dunque Genoa imbattuto il 26 dicembre, con benaugurante auspicio per l’imminente trasferta di Cagliari in programma domani. Vediamo singolarmente i precedenti.

26 dicembre 1948 – Genoa – Torino 3-0

E’ la madre di tutte le vittorie genoane dal secondo dopoguerra ad oggi. Il grande Torino travolto dal Genoa del duo Verdeal-Dalla Torre che proprio in quell’anno aveva raggiunto il picco del rendimento. Grifone addirittura in lotta per lo scudetto e scontro al vertice con l’imbattibile team granata che uscirà distrutto dal Ferraris. Al di là di un paio di assenze importanti da parte torinista, fu un Genoa stellare in quella partita che ancora oggi viene rievocata ad ogni occasione. Rete iniziale di Mazza, autogol di Operto, e sigillo del 3-0 da parte di Pellicari, su penalty. Genoa che nel giro di una settimana si ritrova addirittura primo in classifica, quantunque provvisoria, dal momento che il Toro deve ancora recuperare due partite (le vincerà entrambe). Il Genoa avrà un flessione nella parte finale del torneo. Resta comunque negli archivi una storica ed entusiasmante impresa e, purtroppo, l’ultima esibizione di quello squadrone granata al Ferraris.

26 dicembre 1954 – Genoa – Fiorentina 0-0

E’ una partita di cartello quella del Ferraris. La squadra viola è fortissima e i nove undicesimi di essa rappresentano l’ossatura di quel complesso che l’anno successivo ucciderà il campionato. Ma il Genoa di Magli affronta i toscani di Bernardini senza alcun timore riverenziale. I vari Frizzi, Dalmonte e Carapellese daranno filo da torcere agli avversari al punto che il portiere gigliato, l’anziano Costagliola risulterà al termine il migliore in campo. Uno 0-0 finale con parecchie emozioni, un pareggio comunque che, visto l’andamento della gara, sta molto stretto al Genoa.

26 dicembre 1957 – Lanerossi Vicenza – Genoa 3-3

E’ un giovedi festivo il giorno in cui si gioca al Menti la partita di recupero della decima giornata, gara sospesa per pioggia sul punteggio di 1-1. Il Genoa di Frossi naviga in quel momento in cattive acque; è ultimo , e naturalmente chiede punti ad un Vicenza solido e ben messo in graduatoria. Fra i berici milita un certo Antony Marchi, mezzala inglese proveniente dal Tottenham. Questi va subito in gol, rimediato a inizio ripresa dal genoano Antonio Corso. Lo stesso figlio d’albione riporta in vantaggio i suoi cui segue una terza rete su rigore di Giaroli che sembra mettere fine al match. Si scatena allora il duo Abbadie-Frignani. Quest’ultimo su azione personale riapre l’incontro e subito dopo realizza il gol del prezioso 3-3 che sarà pure punteggio finale. Questo Marchi, miglior uomo in campo e autore della doppietta, non lascerà tracce profonde in terra italiana. Passerà al Torino con poca gloria e farà ritorno al suo Tottenham ove vincerà pure il titolo. Con un certo snobbismo riporterà in un’intervista :”l’Italia è un bellissimo paese; peccato che gli italiani non sappiano giocare a pallone”. Bah, questione di punti di vista.

26 dicembre 1965 – Genoa – Novara 0-0

Siamo in cadetteria, ed il Genoa fresco di retrocessione punta ovviamente al ritorno nella massima serie. Non è male come nomi. Direttore tecnico è quella volpe di Gipo Viani e gli atleti, Zigoni su tutti, sono di medio alto livello. Il problema è che sono poco adatti alla categoria. Scarsa intensità agonistica specialmente in trasferta e un po’ di supponenza fan sì che la squadra a metà campionato sia decisamente fuori classifica. La gara contro i piemontesi sembra l’occasione giusta per risalire, ma rappresenterà l’ennesima delusione. Gara fiacca, con rare conclusioni. Al termine pioggia di fischi al rientro negli spogliatoi. Lo 0-0 finale in questo caso rappresenta il solo dato statistico dell’imbattibilità nel giorno di Santo Stefano.

26 dicembre 1971 – Bari – Genoa 1-1

Siamo ancora nella serie cadetta, ma con un particolare diverso ; il Genoa stavolta è matricola… dopo aver vinto l’anno prima il campionato di serie C. E’ un Genoa economicamente disastrato. Addirittura il presidente Berrino e il suo vice Fossati per salvare la baracca dovranno far decollare l’azionariato popolare che darà buoni frutti, Nasce così l’associazione piccoli azionisti. Sul piano sportivo, la squadra affidata a Sandokan Silvestri parte col piede sbagliato. Si rimette un poco in carreggiata e la partita in terra pugliese dovrebbe rappresentare il crocevia per un futuro dignitoso. L’intento riuscirà. Il grifone sopporterà il vantaggio iniziale del Bari da parte di Pienti (scuola Sampdoria) subito pareggiato dal terzino goleador Mario Manera. Un punto che farà morale e proietterà la squadra verso una conclusione accettabile, premessa al successivo campionato vincente.

Marco Colla

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.