[tps_title]La partita[/tps_title]
L’approccio alla partita del Genoa fu assolutamente insufficiente, come dimostrato dal fatto che prima del diagonale vincente al 34’ del primo tempo di destro di Raffaele «Palla» Palladino (che non esultò in segno di rispetto nei confronti di quella che era stata e sarebbe cinque mesi dopo tornata ad essere la propria società), lo stesso attaccante partenopeo aveva ispirato un colpo di testa di Aleandro Rosi stampatosi sul palo destro al 18’ e colpito la traversa con un diagonale di destro al 22’. Una volta passati in svantaggio, gli ospiti reagirono, andando vicini al pareggio prima dell’intervallo con due conclusioni di Leonardo «Pavo-goal» Pavoletti al 40’ (diagonale di destro) e al 43’ (colpo di testa) respinte con prontezza da Marco Festa, all’esordio nella massima serie, a causa dell’infortunio del titolare Alex Cordaz nel riscaldamento. Al rientro delle squadre in campo il Genoa avvicendò l’opaco argentino Lucas Ariel «la Mole» Ocampos con il franco-togolese Serge Gakpé abile ad anticipare con un tocco di destro al 5’ Rosi a pochi passi dal palo di destra su un cross rasoterra dalla sinistra del franco-camerunese Jules Olivier «Olly» Ntcham. Passati altri cinque minuti, il Genoa operò il sorpasso con un colpo di testa nell’angolino destro, su cross dalla sinistra del portoghese Miguel Luis Pinto Veloso, di Pavoletti, che otto minuti dopo, su cross dalla destra di Armando «Merola» Izzo, concesse il «bis», indirizzando con un astuto tocco di sinistro il pallone all’incrocio dei pali sinistro. Al 35’ Festa, volando alla sua destra, deviò in calcio d’angolo un’insidiosa punizione ad effetto di «Miguel Veloso» e al 46’ anche il suo omologo Eugenio «il pararigori» Lamanna non si fece cogliere impreparato, respingendolo, da un diagonale di sinistro del bulgaro Aleksander «Rombo di Tonev» Tonev.
Stefano Massa
(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)
