Correva l’anno 1990: il Genoa pareggia e sfata il tabù esterno contro la Juventus

I rossoblù avevano perso nel secondo dopoguerra 21 volte su 22 gare contro i bianconeri: finì 1-1 con l'autogol di Alenikov

Una formazione del Genoa 1989-1990 (Foto da Wikipedia)

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E’ il 25 febbraio 1990 il giorno in cui il Genoa di Franco Scoglio si presenta al Comunale di Torino (allora si chiamava così) per affrontare una Juventus forte di una tradizione solidissima costituita da 21 successi su 22 incontri casalinghi a partire dal secondo dopoguerra. Unica eccezione un misero 0-0 nella stagione 1963-64. La matricola Genoa stava disputando una stagione in chiaroscuro: un inizio dignitoso, guastato da una lunga serie di partite senza vittorie. Un deciso risveglio a inizio ritorno con qualche vittoria (appena 2) e una lunga striscia di pareggi. Posizione di classifica a ridosso della zona calda in un torneo a 18 squadre con 4 retrocessioni. Comunque il Professore aveva inculcato nella squadra un gioco propositivo a tratti bello e con ritmi altissimi.

La Juve, priva nell’occasione di Roberto Baggio e di Schillaci (prossimi protagonisti delle notti magiche) dopo appena 6 minuti sembra riportare l’incontro sul piano della tradizione. Col difensore Galia ottiene subito il vantaggio con un tiro da fuori area sugli sviluppi di una punizione. Il Genoa non si scompone, ma deve subire. Alla mezz’ora l’arbitro Magni di Bergamo annulla una seconda rete bianconera autore Casiraghi per un netto fuorigioco di quest’ultimo a seguito di una magia del portoghese Rui Barros. Adesso è il momento del Genoa. Azione sulla destra in profondità di Eranio, cross verso la porta juventina, un intervento maldestro del russo Alejnikov e….autogol dell’1-1. Sarà il risultato finale, visto che nella ripresa non succederà niente o quasi.

Tradizione ultra negativa interrotta dal Genoa, punto prezioso in chiave salvezza e presidente Spinelli al settimo cielo. Durante la settimana vuole prolungare il contratto a Franco Scoglio, ma quest’ultimo si rifiuta; spera di allenare una squadra con maggiori ambizioni. Il rapporto tra i due diventa gelido, complice pure una sconfitta la domenica successiva al San Paolo: 2-1 con gol decisivo di Zola al 93′ a favore di un Napoli prossimo allo scudetto. Il resto del campionato vedrà il Genoa salvarsi agevolmente attraverso tanti pareggi, che allora valevano mezza vittoria, ma la salvezza della matricola vedrà interrompere il rapporto con l’uomo di Lipari. Quest’ultimo non riuscirà ad esaudire i propri ideali; troverà credito solo nel Bologna, squadra di medio-basso livello. Durerà soltanto 6 partite in terra petroniana; sarà esonerato, ironia della sorte, proprio alla vigilia di un Genoa – Bologna in programma al Ferraris nella stagione 90-91.

Spinelli dal canto suo troverà la disponibilità di Osvaldo Bagnoli. Sono note a tutti le prestazioni del mago della Bovisa. Quarto posto nella magica stagione 1990/ 91, miglior risultato dal 1945 ad oggi. E il mitico Osvaldo non aveva ancora terminato….

Tabellino dell’incontro

Torino 25 febbraio 1990

Juventus – Genoa 1-1

Galia al 6′, Aleinikov aut al 35′

Juventus: Tacconi, Napoli (Brio dal 21′), De Agostini, Galia, Bonetti, Tricella, Aleinikov, Rui Barros (Serena al 55′), Casiraghi, Marocchi, Alessio All. Zoff

Genoa: Braglia, Torrente, Caricola, Ruotolo, Collovati, Signorini, Eranio, Fiorin, Fontolan, Ruben Paz, Aguilera All. Scoglio

Arbitro: Magni di Bergamo

Marco Colla

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