Correva l’anno 1989: il Genoa mise in difficoltà il Napoli di Maradona

I rossoblù dominarono gran parte della gara: ma al gol di Fontolan rispose Maradona su rigore:

Tifosi genoani e napoletani al Ferraris (Francesco Pecoraro/Getty Images)

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Domenica 29 ottobre 1989 ebbe luogo l’unica esibizione al “Luigi Ferraris” rossoblù, gremito da trentatremila spettatori circa, di «El Pibe de oro», al secolo l’argentino Diego Armando Maradona I, che fu autore su calcio di rigore al 15’ della ripresa della rete del definitivo pareggio per il Napoli capolista, che avrebbe poi ottenuto la sua seconda (e finora ultima) conquista del Campionato. I primi due terzi dell’incontro furono animati, soprattutto per merito del Genoa, poi, dopo la rete del pareggio partenopeo (risultato all’epoca non disprezzabile per una squadra di vertice impegnata in trasferta, perché garantiva metà, anziché un terzo, dell’intera posta in palio), «tirarono i remi in barca».

Al 34’ del 1° tempo l’uruguayano Carlos Alberto «Pato» Aguilera Nova batté un calcio d’angolo dalla sinistra, scambiando il pallone con Alberto Urban e facendo partire, poco fuori dall’area di rigore un dosatissimo traversone di sinistro poco oltre il palo sinistro della porta napoletana, dove si trovava Davide «Fontolino» Fontolan II (autore di una prestazione maiuscola), che inzuccò il pallone, dando il vantaggio ai padroni di casa, che undici minuti dopo si sarebbero trovati in vantaggio anche di un uomo per l’espulsione del brasiliano Ricardo Rogério De Brito «Alemao» al 45’ del 1° tempo, che reagì con un calcio a una scorrettezza di Aguilera Nova, sanzionata con l’ammonizione.

Al 9’ della ripresa l’uruguayano Rubén Walter Paz Márquez con un tiro ad effetto di sinistro colpì la traversa e il Napoli, che si era salvato dallo 0-2, poté poco dopo riagguantare il pareggio, grazie alla segnalazione del guardalinee Antonio De Santis di Treviso (a dispetto di un cognome decisamente non caratteristico della Marca Trevigiana), che ravvisò gli estremi per far accordare la massima punizione a Rosario Lo Bello jr. in un tocco con il braccio destro (non allargato e a meno di mezzo metro dal pallone) di Nicola «Nick» Caricola II su una giocata di Andrea Carnevale II, che venne trasformata, dopo due minuti di veementi proteste dei giocatori e di ululati dei tifosi (in particolare quelli della soprastante Gradinata Nord) del Genoa da Maradona I con un angolato sinistro a mezza altezza alla destra di Attilio Gregori, che riuscì ad intuire la traiettoria del pallone, ma non a deviarlo.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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