Correva l’anno 1981, giorno 13 settembre. C’è aria di festa nella Genova rossoblù; eh si, il Genoa tornato fra le elette dopo tre stagioni di purgatorio, attende il Torino per il vernissage casalingo. I rossoblù, per giunta, sono gli unici a rappresentare la città; i rivali concittadini dovranno sopportare un altro anno (peraltro vincente) diserie cadetta. Il Genoa ha mantenuto l’ossatura base del torneo vinto l’anno prima. Ha dovuto sacrificare Sebino Nela, ora punto di forzo della Roma, sostituito da Romano e conguagliato da Pasquale Iachini, ma soprattutto ha acquisito le prestazioni del tornante d’attacco il belga Rene Vandereicken, considerato un vero pilastro a livello europeo. Questi, sfortunatamente salterà l’esordio. Più avanti arriverà Massimo Briaschi a dar maggior forza penetrativa ad un attacco composto dagli ancora acerbi (per la serie A) Russo e Boito. Il trainer Simoni si avvale pur sempre degli ottimi Claudio Sala, Manfrin, Onofri e del portiere Martina.
Il Toro non è più quella grande squadra che 5 anni prima vinse lo scudetto, restando per un quadriennio rivale principe dei cugini bianconeri. Di quel complesso erano rimasti i soli Zaccarelli e Pulici. Quest’ultimo segnava sempre contro il Genoa e prima della partita esibiva un bottino di otto reti in sei gare giocate contro il Grifone. Comunque pareva la volta buona per superare una squadra che il Genoa non batteva da 19 anni. Ma l’entusiasmo viene ben presto superato dal calcio di categoria superiore. La partita viaggia sullo zero a zero con i granata che giocano prevalentemente di rimessa e di esperienza. Sembra che il risultato non possa schiodarsi, e non sarebbe poi tanto un male per un Genoa orfano soprattutto di Vandereicken. Ma a 12 minuti dal termine su azione isolata del Torino, il loro bomber Paolo Pulici (maledetto lui!) segna il nono gol al grifone, ma soprattutto la rete dell’1-0 che decide l’incontro. Delusione sugli spalti, ma il Genoa si riprenderà e conserverà il mantenimento della categoria. Il Torino, dal canto suo scriverà nei suoi dati statistici che quella del 13 settembre 1981 rappresenta tuttora l’ultimo successo granata al Ferraris rossoblù.
Sono trascorsi quasi 37 anni durante i quali il bilancio granata tanto in serie A quanto in quella cadetta reciterà 20 partite con 12 sconfitte e 8 pareggi. Domenica prossima andrà a segno il 21esimo tentativo granata? Si spera di no, non lo meriterebbero i nostri tifosi ma soprattutto Ballardini.
TABELLINOGenova, 13 settembre 1981Genoa - Torino 0-1Pulici al 78’Genoa: Martina, Gentile, Testoni, Corti, Onofri, Romano, Sala (dal 78’ Faccenda), Manfrin, Russo (dal 43’ Grop), Iachini, Boito all. SimoniTorino: Terraneo, Cuttone, Danova, Van de Korputt, Zaccarelli, Beruatto, Bertoneri, Salvatori, Sclosa (dal 70’ Ferri), Dossena, Pulici (dall’89’ Mariani) all. GiacominiArbitro: Ciulli di RomaMarco Colla
https://youtu.be/kCnjXZbZ3jo