Correva l’anno 1968: il Genoa sconfisse 1-0 il Cesena nel primo incontro tra le due squadre

La rete della vittoria fu siglata da Eugenio Brambilla

Eugenio Brambilla (da Wikipedia)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Il 1968 fu un anno di svolta…anche per la storia del Cesena! Il sodalizio romagnolo nato ventotto anni prima per volontà del poco più che ventenne conte Alberto Rognoni, che sarebbe poi stato uno dei più importanti dirigenti del calcio italiano, aveva fino a quel momento militato sempre nelle categorie inferiori, ma da quell’anno iniziò a frequentare i «piani nobili» del calcio nazionale, partecipando trenta volte alla Serie B e tredici alla Serie A, un bilancio più che lusinghiero per una squadra «provinciale». La neopromossa formazione, che indossava ancora la maglia a strisce bianconere (di cui resta traccia nelle attuali divise nello stemma sociale su cui è sovrapposto il Cavalluccio Marino), si trovò domenica 8 settembre ad ospitare nel suo esordio assoluto in Coppa Italia la più titolata formazione italiana, la Juventus, che incredibilmente riuscì a fermare sullo 0-0, mentre nell’altro incontro del Girone Eliminatorio C il Genoa subì una sconfitta esterna per 1-2 nel derby con la Sampdoria.

La domenica successiva, 15 settembre 1968, di fronte a circa cinquemila spettatori in un “Luigi Ferraris” battuto dalla pioggia si giocò per la seconda giornata del soprammenzionato girone il primo incontro in assoluto tra il Genoa e il Cesena, in cui i padroni di casa si imposero con una rete di Eugenio Brambilla (angolato diagonale di destro al volo su calcio d’angolo battuto dall’italo-argentino Antonio Valentin «il Signor Record» Angelillo «sporcato» dalla mischia di giocatori sotto porta) a sette minuti dal termine. Prima dell’episodio decisivo le occasioni erano state tutte a favore dei rossoblù (nel primo tempo, al 25’ gran tiro di Giorgio «Franco» Bittolo da lunga distanza deviato con difficoltà sul fondo dal portiere Adriano Zanier e al 30’ palo di Renato Falcomer dopo una bella incursione nell’area di rigore avversaria, in cui aveva dribblato due avversari, e all’inizio della ripresa colpo di testa di poco fuori di Paolo Morelli su calcio di punizione battuto da Brambilla).

Successivamente alla rete di Brambilla il Genoa sfiorò al 40’ il raddoppio con un tiro di poco a lato di Riccardo Mascheroni III jr. e rischiò di subire alla scadere la beffa da Beniamino Di Giacomo, sulla cui conclusione si fece trovare pronto William «Carburo» Negri (i due ultratrentenni giocatori erano stati avversari nella lotta per lo Scudetto di quattro anni prima, risoltasi a favore del Bologna, la cui porta era difesa da Negri, dopo lo spareggio vinto all’“Olimpico” di Roma per 2-0 domenica 7 giugno) a respingere di pugno.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.