Correva l’anno 1964: il Genoa vinse il primo di tre derby di campionato disputati nello stesso anno

Vittoria per 1-0 grazie al gol di Piaceri

La rete vincente del genoano Piaceri nel derby del 19 gennaio 1964 (Foto della Fondazione Genoa)

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Nel Campionato 2010/2011 lincontro Sampdoria-Genoa, valido per la XVII giornata, in programma domenica 18 dicembre 2010, venne rinviato per neve e recuperato mercoledì 16 febbraio 2011, con vittoria per 1-0 degli ospiti grazie alla rete con un tiro da 29 metri circa del brasiliano Márcio Rafael Ferreira de Souza «Rafinha». Domenica 8 maggio la rete del 2-1 per il Genoa dell’argentino Mauro «il retrocessore» Boselli condannò di fatto la Sampdoria alla Serie B, facendo sì che in quell’anno solare 2011 non si potessero disputare tre «derbies della Lanterna» a livello di Campionato.

Il fatto che si verificherà oggi (dopo i successi esterni di Sampdoria – il 3-2 di martedì 5 gennaio – e Genoa – il 3-0 di domenica 8 maggio –) ha un unico precedente tra le due squadre, risalente al 1964. Visto che il secondo e il terzo (rispettivamente vinti 1-0 dai blucerchiati con «goal dell’ex» di Paolo «Paolone» Barison al 5’ della ripresa domenica 22 marzo e dai rossoblù per 2-1 con rete di Gianfranco «Zigo-goal» Zigoni sr. al 34’ del 1° tempo, autorete di Glauco «Nino» Gilardoni al 10’ e rete di Franco «il Tigre di Ronco» Rivara al 13’ della ripresa domenica 22 novembre) si giocarono in casa del Genoa, ci si occuperà di quello disputato in casa della Sampdoria domenica 19 gennaio. L’incontro inizialmente previsto per domenica 10 novembre 1963 e valido per la IX giornata era stato rinviato, come gli altri otto della Serie A, per la preparazione della partita di ritorno degli ottavi di Finale, in programma sette giorni dopo all’“Olimpico” di Roma, in cui la Nazionale Italiana non sarebbe riuscita, pareggiando 1-1, a recuperare lo 0-2 patito allo stadio “Lenin” di Mosca domenica 13 ottobre 1963.

Il Genoa si presentò alla stracittadina forte del record di imbattibilità del suo portiere Mario Da Pozzo che era giunto a 649 minuti (ai quali vanno virtualmente aggiunti i 60 della partita molto discutibilmente sospesa – e, secondo il regolamento dell’epoca, annullata – per nebbia a “San Siro” con i campioni d’Italia dell’Internazionale in svantaggio per 0-1 dall’arbitro Alessandro D’Agostini di Roma domenica 5 gennaio 1964), la quale venne risolta da una rete del centravanti genoano Giampaolo Piaceri, che ridiede un successo esterno al Genoa dopo un anno e mezzo (vittoria a Lucca per 2-0 domenica 3 giugno 1962 nell’ultima giornata del trionfale Campionato di Serie B 1961/1962, a cui avevano fatto seguito nove pareggi e quindici sconfitte). L’incontro, disputato agli ordini del signor Giulio Campanati di Milano di fronte a circa quarantamila spettatori, fu dominato dal tatticismo ed avaro di emozioni.

Nel primo quarto d’ora i padroni di casa sfiorarono la segnatura con un colpo di testa e un tiro del brasiliano José Ricardo «China» da Silva parati da Da Pozzo, il che consigliò al tecnico argentino del Genoa Benjamin César Santos di invertire le posizioni del terzino destro Giancarlo Bagnasco e del terzino sinistro Maurizio Bruno, più adatto a fronteggiare la fisicità di Barison, che giocava prevalentemente sul fronte sinistro dell’attacco blucerchiato. L’episodio decisivo dell’incontro ebbe due volte per protagonista negativo il capitano della Sampdoria Gaudenzio «Orsacchiotto» Bernasconi, che al 16’ della ripresa commise un inutile fallo sulla tre quarti in posizione centrale su Mauro «Bicicletta» Bicicli III, da cui scaturì un calcio di punizione battuto da Mario «Panta» Pantaleoni III (recuperato all’ultimo momento dopo un infortunio che lo aveva tenuto fuori squadra per un mese e miglior uomo in campo, nettamente soverchiante il giovane regista della formazione avversaria Mario Frustalupi) verso la parte destra dell’area di rigore avversaria, dove Rivara colpì di testa «a campanile» il pallone, verso il quale si avventarono due blucerchiati (Bernasconi e Pietro «Pierone» Battara) e un rossoblù (Piaceri), il quale, saltando in verticale almeno mezzo metro, riuscì grazie all’intempestività dell’uscita del portiere (cui la possibilità di utilizzo delle braccia e delle mani garantiva un vantaggio di circa mezzo metro sull’attaccante genoano) e al disturbo recatogli dal libero blucerchiato ad anticipare gli avversari di nuca e a far esplodere di gioia la soprastante Gradinata Nord.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

(Ringraziamo l’Archivio della Fondazione Genoa 1893 per averci fornito la fotografia che immortalò il momento del gol di Piaceri)

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