Correva l’anno 1955: nel giorno di Natale il Genoa batte l’Inter con una splendida remuntada

I rossoblù vincono 4-3 grazie all'incitamento dei tifosi. In campo anche Becattini, scomparso di recente


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[tps_title]Il colpo di grazia rossoblù ai nerazzurri sbigottiti[/tps_title]

Come entra in porta la palla, il Ferraris scoppia in un boato immenso che ne fa vibrare le sue strutture. Per l’Inter è l’inizio della fine: i giocatori iniziano a barcollare come pugili colpiti da un terribile gancio. “Palla di gomma” Becattini chiude gli spazi agli avversari, mentre le due ali “Carappa” Carapellese (definito dal grande giornalista Antonio Ghirelli “ficcante e astuto come un saraceno”) e Frizzi li martellano con una raffica di cross in area. In questo clima infuocato arriva il pareggio rossoblù. “Merito ancora di Frizzi – descrive Venturelli – che sguscia in area tra i difensori dell’Inter come un saponetta che scivola dalle mani, e infila la palla in rete con una fucilata delle sue all’incrocio dei pali alla destra di Ghezzi, proteso in un volo disperato”.

Il 3-3 non accontenta i giocatori genoani, e sono spinti dai tifosi verso la vittoria. L’Inter, caduta nella più profonda disperazione, cerca di portare a casa il pareggio: i nerazzurri si limitano a spedire il pallone sulle gradinate o, quantomeno, ricacciarlo il più possibile dalla propria area di rigore. Ma resistere così per 22 minuti fino al fischio finale dell’arbitro è davvero assurdo e improponibile. Non a caso arriva l’inesorabile castigo rossoblù. “E così, a due minuti dalla fine, tocca a Carapellese – racconta Venturelli – all’altezza del dischetto, insaccare rabbiosamente il gol della vittoria con un forte tiro a fil di palo, rubando il tempo ai difensori. Ghezzi questa volta non si muove nemmeno. Si limita a guardare quell’imprendibile pallone del fantastico 4 a 3 che sanziona, sotto una Nord impazzita di felicità, quella che è la più spettacolosa ed entusiasmante rimonta del Genoa dell dopoguerra. Una rimonta, commenterà Mike alla “Rametta” di De Ferrari, che ricorda quella del ’42 sul campo del Liguria a Cornigliano, quando la squadra rossoblù anche in quella circostanza, era passata dall’1 a 3 al 4 a 3”.

Il Davide genoano ha dunque battuto alla grande il Golia nerazzurro  con una splendida remuntada. L’Inter del primo anno della presidenza di Angelo Moratti è ancora lontana dagli anni delle vittoria e deve rientrare a Milano con le pive nel sacco, battuta dal Genoa povero di talenti ma ricco di forza e furore agonistico infuso dai suoi tifosi.

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