Correva l’anno 1954: la Spal batte il Genoa nella prima sfida tra le due squadre a Ferrara

Grazie alla vittoria per 1-0 sul Grifone il club emiliano acciuffò gli spareggi per la salvezza

Fosco Becattini

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Domenica 30 maggio 1954 il Genoa completò il suo campionato, in cui si era salvato, al ritorno in Serie A dopo un biennio nella cadetteria, con una relativa tranquillità, giocando per la prima volta a Ferrara. La compagine estense, dopo i primi due campionati a girone unico nella massima serie (ne aveva disputati cinque consecutivi tra il 1920/1921 e il 1924/1925) a buon livello con piazzamenti di centroclassifica, si trovava invischiata in una drammatica lotta per evitare la retrocessione. A 90 minuti dal termine del Campionato, la classifica di Serie A, che prevedeva due retrocessioni e non contemplava più il meccanismo del quoziente-reti (in vigore tra il 1938/1939 e il 1941/1942) e non ancora quelli della differenza-reti (che sarebbe stato introdotto quindici anni dopo) e della classifica avulsa degli scontri diretti (utilizzato per la prima volta nel 1996/1997) non aveva sancito ancora verdetti definitivi in coda e vedeva all’ultimo posto con 24 punti i lilla del Legnano (obbligati a vincere a Novara, dove non sarebbero andati oltre il pareggio a reti bianche con i locali, a cui, forti dei 26 punti in classifica fino a quel momento ottenuti, tale risultato bastava per evitare gli eventuali spareggi), i rosanero del Palermo (impegnati a Bologna), i bianconeri dell’Udinese (ospitanti il Torino) e i biancoazzurri della S.P.A.L..

I rossoblù allenati dal magiaro György Sárosi I non affrontarono l’ultimo impegno stagionale in maniera distratta, cercando, invece, di ottenere il primo successo esterno sul campo (l’unica vittoria era stata conquistata per 2-0 a tavolino, che ribaltò il 2-3 subito sul terreno di gioco, per le intemperanze del pubblico locale allo “Stadio Partenopeo” domenica 10 gennaio 1954).

Al 4’ e al 7’ del primo tempo l’ala sinistra (ruolo da lui occupato nelle ultime sei partite per l’indisponibilità di capitan Riccardo «Carappa» Carapellese) Attilio «Patinella» Frizzi fece correre due brividi sulle schiene dei venticinquemila tifosi ferraresi che gremivano in ogni ordine di posto gli spalti con un angolato rasoterra che non colse impreparato il portiere Renato Bertocchi, da lui poi anticipato con un tocco da opportunista nella seconda azione su sciagurato retropassaggio dell’ex terzino destro genoano Giulio Pellicari, bravo a riparare al suo errore con una veloce rincorsa e una deviazione in extremis oltre la linea di fondo. La S.P.A.L. reagì nella prima frazione di gioco con un colpo di testa di Rinaldo Olivieri al 12’ che si andò a stampare contro la traversa. Visto che era probabile che il risultato di parità li avrebbe condannati alla retrocessione, i padroni di casa si presentarono determinatissimi dopo l’intervallo, impegnando su conclusione di Domenico De Vito subito in una difficile parata Angelo «Nani» Franzosi e, appena riconquistato il pallone, scaraventandolo alle sue spalle al termine di una pregevolissima azione iniziata con un traversone dello svedese Dan Ekder, rifinita da Olivieri, che addomesticò di petto la sfera per poi offrirla di tacco alla conclusione vincente di Sergio Sega, il quale si sarebbe dimostrato in due successive occasioni meno freddo.

Al triplice fischio finale del signor Mario Maurelli di Roma molti spettatori locali, avendo la certezza che almeno quel giorno la loro squadra non era retrocessa e coltivando la speranza che si fosse salvata, invasero il terreno di gioco per congratularsi con i loro beniamini e portare in trionfo Antonio Janni, l’ex grande giocatore del Torino degli anni Venti e Trenta, che guidava da cinque anni la compagine estense. Le notizie, oggetto di trepidante attesa, diffuse dall’altoparlante dello stadio sui risultati delle altre pericolanti stemperarono quel clima di allegria: l’Udinese aveva sconfitto a domicilio per 3-1 il Torino e il Palermo aveva violato per 1-0 il “Comunale” di Bologna. Per trovare la squadra che avrebbe accompagnato il Legnano nella discesa nella cadetteria venne, quindi, organizzato un triangolare tra le tre squadre che avevano terminato il campionato con 26 punti, che si disputò mentre l’attenzione degli sportivi italiani era rivolta alla Coppa Rimet (la prima ad essere trasmessa in televisione) in Svizzera, nelle prime tre domeniche di giugno: il 6 i ferraresi vennero sconfitti 0-2 al “San Siro” di Milano dall’Udinese, che sette giorni dopo conquistò, in virtù dell’1-1 con il Palermo al “Comunale” di Firenze, la salvezza, che rosanero e biancoazzurri si disputarono all’“Olimpico” di Roma il 20, quando Janni poté chiudere il suo lustro sulla panchina estense, cogliendo – in rimonta – per 2-1 l’unico risultato che permetteva di evitare la retrocessione.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

TABELLINO

Spal-Genoa    1-0
Marcatore: Olivieri al 2′ della ripresa.
SPAL: Bertocchi, Pellicari, Degli Innocenti, Busnelli, Bernardin, Zamperlini, Olivieri, Sega, Bullent, Ekner, De Vito.
GENOA: Franzosi, Cardoni, Becattini, Corrente, Carlini, Gremese, Corso, Pestrin, Dalmonte, Pravisano, Frizzi.

Arbitro: Maurelli di Roma

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.