Correva l’anno 1943: la Roma espugnò per la prima volta Marassi rossoblù

I campioni d'Italia vinsero 2-0 con gol di Pantò e Amadei

Manlio Bacigalupo III (sulla destra in divisa scura) vincitore della Coppa Italia nel 1937 col Genova 1893

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Scesa domenica 3 gennaio 1943 al “Luigi Ferraris” con lo scudetto di campione d’Italia sulle maglie, la Roma – incredibilmente per i primi quattro quinti di quel torneo coinvolta nella lotta per la salvezza – pose, da un lato, fine con il suo primo successo a Marassi a una serie negativa di sei partite in quel Campionato senza vittorie, iniziata con due pareggi inframmezzati da una partita persa e proseguita con tre sconfitte consecutive e, dall’altro, a una serie di dodici incontri contro la formazione rossoblù a Genova senza vittorie (cinque pareggi e sette sconfitte), con 6 reti segnate e 17 subite.

In una giornata dal clima davvero rigido, la Roma fu capace di reggere con il suo schieramento «sistemista» agli attacchi rossoblù del 1° tempo (in particolare, fu protagonista negativo l’ala sinistra Pietro «Pietrino» Sotgiu, sostituto dell’infortunato Ugo Conti, «match-winner» con le due reti che avevano deciso la partita di domenica 16 novembre 1941 a svantaggio dei futuri campioni d’Italia, il quale fallì due facili occasioni da rete) e di colpire nella ripresa, quando la tramontana soffiava in loro favore verso la Gradinata Sud. Nell’azione che portò in vantaggio i giallorossi al 12’, risolta da Michele Pantò con un gran tiro angolato, si infortunò in uno scontro con Amedeo «Fornaretto» Amadei il portiere genovano Manlio Bacigalupo III, che dovette lasciare il terreno di gioco, sostituito tra i pali dal mediano sinistro Mario Genta.

Ridotto in dieci uomini, il Genova 1893 pagò dazio all’inesperienza nel delicatissimo ruolo dell’improvvisato estremo difensore, che undici minuti dopo non seppe trattenere un gran tiro di Amadei e, a quel punto, preferì lasciare la difesa della porta all’altro mediano laterale Amedeo «Medeo» Cattani. A sei minuti dalla fine per un fallo di mano di Sergio Andreoli il signor Raffaele Scorzoni di Bologna concesse un calcio di rigore ai rossoblù, che, però, venne calciato fuori da Guglielmo «Memo» Trevisan I.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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