[tps_title]I tre gol di Guaita[/tps_title]
All’8’ l’altro italo-argentino della Roma, Alejandro «el Conejito» Scopelli servì da sinistra Tomasi, il quale favorì con un preciso passaggio verso sinistra Guaita, che non diede scampo con una giravolta di sinistro al portiere Ugo Amoretti, impossibilitato ad opporsi venti minuti dopo a un’altra conclusione vincente del futuro campione del mondo, che capitalizzò una manovra sulla destra iniziata da Scopelli e proseguita con un cross rasoterra da Raffaele «il reuccio» Costantino. Al 34’ su azione di calcio d’angolo battuto da Tomasi con successiva deviazione di Lombardi l’argentino Juan Francisco «el negro» Pratto respinse il pallone con un pugno, costringendo il signor Giuseppe Scarpi di Dolo a fischiare la massima punizione, trasformata da Guaita con un diagonale rasoterra di sinistro, a cui Amoretti non tentò nemmeno di opporsi.