Correva l’anno 1904: nasceva Felice Levratto

Il celebre bomber del Genoa era originario di Carcare: segnò 84 gol in 188 presenze con la maglia rossoblù

Levratto con la maglia della Nazionale (Archivio Genoa cfc)

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Sul sito ufficiale, il Genoa ricorda la nascita di Felice Levratto: ecco il racconto del celebre bomber rossoblù.

Pochi come Felice Levratto nella storia del Genoa. Nato a Carcare il 26 ottobre del 1904, esploso a Vado Ligure, consolidatosi nel Genoa (84 gol in 188 presenze). Con trascorsi in Nazionale (11 reti in 28 match). Un iradiddio quando scaricava il terrificante sinistro. Tiri al fulmicotone celebrati dalla nomea di “sfondareti”. Furono sette, tramandano le cronache, i palloni fuoriusciti dalle porte in carriera. Missili senza scudo. Sentenze sena appello. Si legge che da bambino, chissà se sia vero, avesse sviluppato questo talento, allenandosi a prendere a calci una palla durissima. Composta dalle frattaglie prese dal macellaio. Levratto nella leggenda. Ricorrenti gli episodi legati ai timori dei portieri. Uno ci lasciò un pezzetto di lingua. Altri si scansavano per evitare guai.

Due volte alle Olimpiadi con l’Italia, bronzo nel ’28 ad Amsterdam. Da ligure aveva un’ammirazione per i campioni del Genoa, la squadra più titolata in Italia, dove si trasferì dal Vado Ligure cui lasciò in dote, appena 17enne, la conquista di una storica Coppa Italia. “Era modesto. Mi portava con la 500 negli ultimi anni di vita per campi e partite” ricorda un nipote. I tifosi facevano a pugni per portargli la borsa nei viaggi in treno verso il capoluogo. Dai versi dedicati in una canzone del “Quartetto Cetra”. Alla volta in cui tra le penne degli alpini, usò la dinamite che aveva tra i piedi. Prese un calcio da un mulo, si girò, contraccambiò la carezza con il mancino spezzando una zampa all’animale. Il Genoa, Levratto. In quegli anni, dal ’25 al ’32, due facce della stessa medaglia. Vinse da coo-allenatore lo scudetto con la Fiorentina come spalla di ‘Fuffo’ Bernardini.

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