Correva l’anno 2012: il Genoa, infilzato da una tripletta di Paloschi, subiva la quinta sconfitta consecutiva al “Ferraris”

Domenica 2 dicembre 2012 il Genoa conobbe la quinta sconfitta consecutiva al “Luigi Ferraris”, perdendo 2-4 in casa contro il ChievoVerona. La serie negativa, che non aveva precedenti nella storia del Genoa e per fortuna non proseguì, era iniziata domenica 21 ottobre con il 2-4 contro la Roma, che aveva comportato l’esonero di Luigi «Gigi» […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Domenica 2 dicembre 2012 il Genoa conobbe la quinta sconfitta consecutiva al “Luigi Ferraris”, perdendo 2-4 in casa contro il ChievoVerona. La serie negativa, che non aveva precedenti nella storia del Genoa e per fortuna non proseguì, era iniziata domenica 21 ottobre con il 2-4 contro la Roma, che aveva comportato l’esonero di Luigi «Gigi» De Canio e la sua sostituzione con Luigi «Gigi» Delneri, era continuata giovedì 1° novembre con lo 0-1 contro la Fiorentina e domenica 11 novembre con il 2-4 contro il Napoli e sette giorni dopo con l’1-3 esterno nel derby contro la Sampdoria (in considerazione dei due 0-1 subiti nelle trasferte contro Milan e Siena, sesta sconfitta consecutiva, a cui aveva fatto seguito domenica 25 novembre la vittoria per 1-0 sul campo dell’Atalanta). Quella del 2 dicembre 2012, oltre ad essere la vittoria dell’allievo Eugenio «Genio» Corini (che era stato il regista nel «Chievo dei miracoli» all’inizio del Terzo Millennio) sul maestro Delneri, fu anche il terzo successo consecutivo degli scaligeri sul campo dei rossoblù, dopo il 3-1 di domenica 12 settembre 2010 e l’1-0 di domenica 19 febbraio 2012.

Grande protagonista dell’incontro fu il centravanti dei «Mussi volanti» Alberto «Gianburrasca» Paloschi, che due stagioni prima aveva militato nel Genoa, andando a segno solamente due volte (la seconda e quarta rete nel memorabile 4-3 interno – in rimonta da 0-3! – contro la Roma di domenica 20 febbraio 2011) su un totale di dodici presenze. L’attaccante si guadagnò il diritto – riservato a chi segna tre o più reti nella stessa partita – di portarsi a casa un pallone dell’incontro già alla fine del primo tempo, trasformando al 14’ un calcio di rigore, concesso dal signor Paolo Tagliavento di Terni per un inutile trattenuta di Mario «Irisi» Sampirisi ai danni del kosovaro-finlandese Perpatim «il Mastino dei Baskerville» Hetemaj I, con un angolato tiro alla sinistra del portiere francese Sebastien «Saracinesca» Frey I, che riuscì solamente a sfiorare il pallone con la mano sinistra, con una conclusione di destro al 21’ e con un colpo di testa al 44’.

Il Genoa si portò per due volte a una rete di distanza dagli avversari al 39’ del 1° tempo con un colpo di testa dell’italo-ghanese Ahmed Said Said (subentrato al 24’ all’ungherese Dániel Tözsér) su calcio d’angolo e al 14’ della ripresa con un gran tiro di destro dal limite dell’area di rigore del serbo Boško Janković. Pur ridotto in dieci per l’espulsione di «Super» Marco Andreolli, il ChievoVerona ebbe la forza di resistere all’assedio genoano e di trovare addirittura la rete del 4-2 al 44’ con il romeno Adrian Stoian (che aveva preso il posto di Paloschi al 15’ della ripresa), che approfittò di una presa a terra difettosa di Frey I.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerche e Storia del Museo della Storia del Genoa)

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.