Prandelli ricerca la stabilità del progetto tecnico nel finale di stagione

Nove partite per consolidare l'undici di riferimento, da recitare a memoria

Prandelli
Prandelli (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il fine lavorio di Prandelli non può essere contestato. Semmai è la gestione di qualche partita, soprattutto contro le inseguitrici, che è passibile di critica. Il Genoa fatica quando deve proporre calcio; tutt’altro discorso, invece, quando si tratta di borseggiare palla a uno squadrone e depositarla in rete. É una questione attitudinale che Prandelli non può correggere, bensì esaltare anche contro l’Inter: dopotutto l’allenatore bresciano ha ereditato uno strano meccano costruito con due pensieri di calcio opposti, quelli di Ballardini e Juric. É normale, quindi, che talvolta qualche rotella giri per suo conto producendo risultati grotteschi.

Da dicembre a oggi Prandelli ha lavorato bene, con esperienza e personalità. Ha abrogato una decennale tradizione di difesa a tre (una vera e propria rivoluzione di velluto) e migliorato la fase difensiva sacrificando l’estetica che in carriera non gli va disconosciuta. Senza considerare il filotto di risultati utili che tra gennaio e marzo ha estratto il Genoa dalle secche della classifica. Il tutto in quindici panchine, mica cinquantasei. Plauso a un tecnico che ha avuto l’umiltà (e la saggezza) di rimettersi in gioco in un ambiente fortemente passionale e, in altrettanta misura, esigente.

Nelle restanti nove partite di campionato, però, da Prandelli ci si aspetta la ricerca della stabilità del suo progetto tecnico. All’insegna dell’equilibrio. Il che significa consolidare un undici di riferimento, da recitare a memoria, senza più ricorrere a esperimenti da scienziato del pallone. In una parola, identità: l’equivalente di intese di squadra e crescente fiducia nelle proprie capacità. Di questo ha bisogno il Genoa e i genoani, stanchi di assistere alla puntuale metamorfosi kafkiana del Grifone contro le ultime della classifica. Stasera (ore 21) scenderà in campo il vero Grifo che cercherà il poker di successi dopo Atalanta, Lazio e Juventus. I capolavori di Prandelli. Il suo fine lavorio non può essere contestato.

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