Perin: “Non è così scontato che possa andare via”

Il portiere al termine di Genoa-Torino: "Ci sono delle probabilità che lasci il Genoa"

Mattia Perin saluta la Gradinata Nord (Foto Paolo Rattini/Getty Images)

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“Partiamo dal fatto che ci sono delle probabilità che vada via, ma non è così scontato come in tanti credono. Ma, dopo tanti anni, ho un rispetto, che è reciproco, verso la tifoseria e la famiglia Preziosi: se dovessi andarmene non volevo farlo senza salutare. Quella di oggi è stata una partita strana, contavo di vincerla, è stata un’annata tanto dura che siamo arrivati cotti alla fine”. Mattia Perin si dimostra molto commosso nella sala stampa del Ferraris: forse andrà via e forse no. C’è ancora qualche possibilità che possa rimanere. Il portiere ricorda con tanto affetto: “Questa è casa mia. Sono arrivato ragazzo, ora sono cresciuto sono diventato padre e se mia figlia mi chiederà perché è nata a Genova glielo spiegherò. Ripeto: non è una cosa scontata che io vada via, ci sono delle probabilità”. Per lui il Grifone “è stata una scuola giornaliera, ogni giocatore mi ha insegnato qualcosa, spero di aver insegnato qualcosa anche io”.

Qualche rammarico per non aver raggiunto qualche obiettivo: “Sono così competitivo che ogni anno avrei voluto fare annate straordinarie. Ogni anno c’è una vittoria da portare a casa, quest’anno ci si doveva salvare. Ci sta un po’ di rammarico perché sono uno che non si accontenta. Lascio con l’ultimo rammarico di non aver vinto ma ci saranno tante cose che porterò dentro”. Perin è stato convocato dal neo ct Mancini, troverà anche il suo “rivale” Donnarumma: “Spero di mettere in difficoltà l’allenatore per portare a casa questa maglia”. Ma quali sono le partite che ricorda più volentieri: “Sono tante le partite che porto dentro al mio cuore, tanti gol evitati o subiti. Ci sono anche quelle con la Primavera”. Gran finale con Alessandro Russo che alle 19.15 giocherà la finale dell’Europeo Under 17: “Sta facendo ottime cose. Com’è stato anche in passato il settore giovanile è forte: è una forza della società per la sua crescita. Grazie al giovanile, è stato possibile che ad esempio io crescessi e non si cercasse altrove per un portiere”.

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