Nella notte di De André serve il “bombarolo” Pandev

Ci sarà una magica atmosfera al Ferraris dove i genoani canteranno i suoi brani. Quando la poetica del cantautore incontra i due colori che amava

Goran Pandev dopo il gol alla Lazio (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Per intrecciare De André e il Genoa basta scorrere la libreria musicale e lasciare che la poetica del cantautore genovese faccia l’amore con le idee e la fantasia. E’ l’unico rimedio perché Faber non ha lasciato in eredità alcun brano sulla squadra del cuore essendone per sua stessa ammissione “troppo coinvolto“. Però quanti spunti rossoblù regalano i testi di De André. A cominciare da stasera, contro l’Inter, quando il Genoa non dovrà avere la stessa cortesia di Piero il quale sorprendendo il nemico in fondo alla valle decidette di non fare fuoco. Meglio essere sbarazzini come la “signorina anarchia” piuttosto che colare a picco come la London Valour.

Sarà una partita ricca di colore come le sonorità della PFM che diedero brillantezza a molte canzoni di Faber. Il Genoa dovrà iniziare con impeto come l’acqua di Dolcenera che “picchia forte e butta giù le porte”, colpendo di sorpresa quella di Handanovic allo stesso modo del raid a cavallo perpetrato dal colonnello Chivington agli indiani lungo le rive del fiume Big Sandy Creek, in Colorado. Il Grifone deve sfruttare il suo momento positivo e la spirale recessiva nerazzurra: le turbolenze che lo spogliatoio dell’Inter non riesce a più contenere rivelano un cattivo ambiente e Spalletti assomiglia all’innocente condiscendente de La Cattiva Strada.

Dall’altra parte mister Ballardini ha spazzato le Nuvole, quelle che secondo De André oscurano la nostra vita quotidiana. Un lavoro esemplare quello del tecnico di Lugo, indubbiamente il kapudan pascià del Grifone come lo era Scipione Cicala per la flotta ottomana. E chissà se stasera la cannonata giusta arriverà da Galabinov, potente come i tank di Sidun, o da Pandev. Il macedone è Il Bombarolo perfetto che, al contrario della canzone di De André, non cade nell’errore di farsi saltare in aria il proprio esplosivo. Un piano segreto dell’ex nerazzurro “se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato”.

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