Le ali del Napoli, la vera forza di Sarri

Uno sguardo tattico alle posizioni e movimenti delle ali del Napoli di Sarri

Josè Maria Callejón (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

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Il Napoli ha battuto il Bologna colpendolo nel suo momento migliore. La capacità di far male è un connotato basilare della squadra di Sarri, un mix di solidità, verticalizzazioni e movimenti delle ali. Il Napoli può ancora crescere e migliorare sotto l’aspetto della gestione della partita: alcune volte ne entra troppo tardi (Pescara, Dinamo Kiev), altre ne esce presto (Milan) rischiando di compromettere tutto.

FATTORE MILIK La partita con il Bologna ha dimostrato come il tridente di Sarri necessiti di una vera prima punta: Gabbiadini è troppo leggero, meglio Milik. Il polacco ha fatto saltare la retroguardia felsinea con un movimento classico eseguito alla perfezione: in contro poi attacco della profondità, un elastico che ha costretto Oikonomou ad abbandonare la linea e creare un buco, visto da Hamsik (provato mezz’ora come volante) per l’assist del 2-1.

LE ALI – Sono la vera forza del Napoli, due interpreti che sanno giocare benissimo sul movimento, negli spazi larghi e sul lato debole (quello opposto alla posizione della palla) della propria squadra. Contro il Bologna, Callejón e Insigne hanno giocato più volte alle spalle dei centrocampisti e nello spazio libero tra terzino e difensore: se vorrà far male, il Genoa dovrà muovere velocemente la palla per evitare il rientro delle ali azzurre.

Una novità di quest’anno, voluta da Sarri, è la forzatura della giocata: gli azzurri rischiano qualcosa a costo di pagare in termine di contropiede, ad esempio alzando in anticipo i terzini Ghoulam e Hysaj. Con due giocatori offensivi larghi e alti nel tridente, mister Jurić potrebbe evitare un eccessivo appiattimento delle linee rossoblù.

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