Genoa all’esame Napoli: giù la maschera, fuori la vera idendità

La capolista dimensionerà i rossoblù. La risalita dai bassifondi della classifica è solo questione di tempo o il soggiorno all'inferno durerà ancora?

Le indicazioni di Juric a Ricci (foto di Tanopress Genoa)

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Il Napoli non ridimensionerà il Genoa. Anzi, rivelerà a tutti la dimensione della squadra allenata da Ivan Juric. L’inizio di campionato con poca personalità era un bluff oppure i recenti risultati sono stati frutto dell’opportunismo, o viceversa? Premesso che Cagliari e Milan non stavano attraversando il loro miglior momento stagionale, il Grifo ha intascato meritatamente quattro punti in trasferta con due prestazioni opposte: aggressivo in Sardegna, morigerato nel grigiore milanese. Il punto a San Siro non ha appagato i tifosi rossoblù ma la classifica (hanno perso le ultime sei), la crescita del morale e dell’autostima collettiva.

Al Ferraris capiterà l’avversario peggiore, in un grande momento di forma nonostante il ko di Champions League con il City e lo 0-0 con l’Inter. Il Napoli sfutta un meccanismo di gioco collaudato, esteticamente attraente (tanto da suscitare i complimenti di Guardiola) e raffinatosi dopo il primo grave infortunio di Milik: in quell’occasione Sarri ha inventato Mertens prima punta. Dopo un girone di ritorno memorabile i calciatori del Napoli si passerebbero correttamente la palla anche bendati in un bosco.

Il Genoa ha una sola chance. Giocare senza pensieri, leggero di testa e di gambe, difendere con ordine e semplicità e prendere in infilata la linea difensiva di Sarri, per antonomasia sempre molto alta. É inutile elencare i potenziali pericoli da schivare con la dovuta attenzione: partite simili durano cento minuti e la vittoria è complicata come la ricerca di un diamante dentro una cesta di serpenti. Verso le ore 23 di stasera la dimensione del Genoa sarà definita dopo l’esame Napoli, il peggiore che ci sia ma, in compenso, anche il più stimolante per chi scende sul prato verde di Marassi.

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