Ballardini: “Atleticamente stiamo bene, a volte perdiamo sicurezza”

Il mister del Genoa delinea la formazione iniziale: spazio a Rossettini e Laxalt, Giuseppe Rossi in panchina. Unico dubbio, la prima punta

Ballardini durante l'allenamento del Genoa (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Nella conferenza stampa di ieri si è parlato poco, anzi pochissimo del Benevento. É normale, la partita ha poco appeal, c’è poco da chiedere. Le principali attenzioni dei cronisti presenti a Villa Rostan si sono rivolte al Genoa stesso: come sta, chi sarà convocato, qualcuno si è arrabbiato per la mancata convocazione, quale sarà il pericolo principale. Davide Ballardini ha risposto con la solita quiete, strano per un uomo che si è detto «mai sereno perché voglio sempre di più». Lui si conosce meglio di chiunque altro, perciò gli crediamo ma dall’esterno trapela tutt’altra impressione.

Il Genoa non deve sbagliare la partita con il Benevento, ovvio. Sono in palio tre punti d’oro ma comunque non «definitivi per la salvezza». E ci mancherebbe, non siamo nemmeno al giro di boa del campionato. Ci saranno poche novità in formazione: Spolli ha iniziato ieri ad allenarsi con il gruppo, tornerà per l’ultima dell’anno solare con il Torino. Spazio, perciò, alla difesa composta da Rosi, Izzo, Rossettini, Zukanovic e Laxalt. L’uruguagio sarà titolare per un «fastidio al polpaccio di Migliore». Seconda convocazione consecutiva per Giuseppe Rossi dopo il «buon subentro contro la Juventus». Il mister ha fatto sapere che Lapadula «sta bene»: non una parola di più.

Secondo Ballardini il «furore agonistico» è da coniugare con «la qualità e la chiarezza mentale» di ciascun calciatore. Sono le tre parole d’ordine del sergente di Lugo, che fa chiarezza su un aspetto: il Genoa paga il disastro atletico ereditato dalla gestione precedente? «Non è un problema atletico se non riusciamo a coprire i novanta minuti di prestazione: ci può stare che contro la Fiorentina il Genoa paghi qualcosa nel secondo tempo. Tuttalpiù vedo delle perdite di sicurezza» quando l’avversario è nel suo miglior momento, spiega il tecnico del Genoa. Questione di abitudine, questione di non abbassare il baricentro nei momenti decisivi di partite decisive.

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