La lavagna tattica: tanto sacrificio e un po’ di fortuna, così il Genoa è uscito indenne con la Juve

Non ha incantato il Grifone, non si poteva neanche chiederlo, ma ha saputo soffrire, difendendosi con ordine e approfittando del calo di tensione dei bianconeri

Bessa
Bessa gol alla Juve (foto di Genoa CFC Tanopress)

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A denti stretti si può tutto: firmato Ivan Juric. Chi lo avrebbe mai detto? In dieci giorni il mondo Genoa è stato rivoluzionato, via Ballardini dentro -ancora una volta- Ivan Juric (parte III), alla vigilia della sfida alla Juventus. Insomma, i propositi non erano dei migliori. Giocare contro l’invincibile (?) Juventus con in panchina il tecnico croato deriso per i risultati mediocri della scorsa stagione, al posto di “Zio Balla”, l’hombre vertical, l’allenatore del popolo, amato e osannato. Tutti pronti a sparare sulla croce rossa Ivan Juric, ma il calcio è strano e può capitare che la lanciatissima Juve freni proprio con il Genoa, interrompendo la striscia di 8 vittorie consecutive. Un punto importante per il Genoa, ancora di più per Juric, ritornato in sella al Grifone tra i malumori della piazza.

Tanto sacrificio e un pizzico di fortuna: così si esce indenni dall’Allianz Stadium

Non ha incantato il Genoa, non si poteva neanche chiederlo, ma ha saputo soffrire, difendendosi con ordine e approfittando del calo di tensione dei bianconeri. Nonostante le due punte e il trequartista, il Genoa ha pensato prettamente a difendersi, smentendo un luogo comune: giocare con tanti calciatori dalle spiccate capacità offensive non sempre coincide con un gioco offensivo. Il trio Bessa-Piatek-Kouame si è distinto, oltre per il gol nato sull’asse Kouame-Bessa, per la mole di lavoro in fase di non possesso. Il 3-4-1-2 rossoblù in fase di non possesso si trasformava in un 5-3-1-1.

L’immagine in alto evidenzia il mutamento dello scacchiere tattico rossoblù in fase di non possesso: Bessa (24) a fare la mezzala sinistra, i due esterni di centrocampo Pereira(32) e Lazovic (22) in posizione di esterni bassi. Un atteggiamento prudente evidenziato anche dal baricentro medio del Genoa.

Squadra compatta e quasi sempre dietro la linea del pallone, per poi ripartire soprattutto sulla corsia di sinistra dove Bessa si allargava per provare l’uno-duo con Lazovic e sfruttare gli spazi lasciati liberi da Cancelo, un’ala più che un terzino. La tendenza “mancina” del Grifone in quel di Torino è fotografata dalla heatmap in basso.

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