La Lavagna tattica: quanto ha corso il Genoa!

Contro la Sampdoria si sono ammirati più pregi e che difetti della squadra di Juric: tanta pressione offensiva, duelli individuali stravinti. Unica lacuna: i calci piazzati, dove il Grifone difende a zona

Piatek Genoa
Piatek dribbla gli avversari (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La Lanterna non ha padroni, ma è più rossoblù che blucerchiata. Finisce 1-1 il 117° derby genovese, un punto che rilancia entrambe le squadre reduci da ben tre sconfitte di fila, ma a recriminare è sicuramente il Genoa. La squadra di Juric è apparsa più volenterose e pimpante, soltanto uno strepitoso Audero ha evitato la sconfitta ai suoi, prolungando l’astinenza di vittorie rossoblù nella stracittadina a 10 incontri, ma prima o poi il tabù verrà sfatato. Resta la prestazione del Grifone, finalmente con gli artigli affilati e la garra che tanto piace alla Gradinata Nord. Ora è d’obbligo trovare continuità nelle prestazioni, e magari anche di risultati, andando a caccia dei 3 punti che mancano dal 30 settembre: Frosinone-Genoa 1-2. Ma guardiamo con attenzione alcuni aspetti che hanno contraddistinto il derby, in particolare la prova dei ragazzi di mister Juric.

I movimenti rapidi rossoblù che hanno preso d’infilata la Sampdoria

Giornata dopo giornata il Genoa sembra assumere una fisionomia sempre più precisa basata sul 3-5-2, non più asimmetrico con Bessa a fungere da finto trequartista, ma più lineare. I dettami tattici sono chiari: marcatura a uomo a tutto campo, duelli individuali e aggressività, cercando di andare a pressare alti gli avversari. Contro la Sampdoria si sono ammirati pregi e difetti del Genoa di Juric, a dire il vero più pregi che difetti. Tanta pressione offensiva, duelli individuali stravinti, ma anche la solita lacuna sui calci piazzati, dove il Grifone difende a zona. L’aggressività in zona palla dei rossoblù ha distrutto la ragnatela di passaggi con cui la Sampdoria è solita impostare l’azione dalle retrovie. Raramente si è vista una squadra di Giampaolo così in difficoltà nel dare il via all’azione, una sofferenza che si è palesata anche nel posizionamento della linea difensiva, spesso presa d’infilata dagli avanti genoani. Vediamo nelle immagini in basso alcuni movimenti del Genoa in fase di non possesso palla e di attacco della profondità.

Figura 1. Pressione in zona palla.

Uomo su uomo, portando tanti giocatori in zona palla in modo da stringere il campo e rendere quanto più forzata possibile la giocata da parte dei giocatori della Sampdoria. Se la manovra blucerchiata non è mai decollata, gran parte del merito è da attribuire alla pressione offensiva esercita dal Genoa. Una sorta di “difesa preventiva” iniziata nella metà campo avversaria. Nell’immagine in alto si può notare quanti giocatori del Genoa sono presenti in zona palla: Bessa costringe Tonelli a scaricare in modo scolastico su Bereszynski, a sua volta pressato immediatamente da Lazovic. Ma quasi tutti i giocatori della Sampdoria hanno un avversario a pochi metri, difficile in questo modo per gli uomini di Giampaolo trovare le abituali geometrie.

Figura 2. Attacco della profondità

Il Genoa fa delle rapide verticalizzazioni la sua arma più efficace. Anche nel derby è stato così, con Piatek e Kouamè a prendere d’infilata la retroguardia blucerchiata. La linea a 4 della Samp per essere efficace deve seguire determinati automatismi, cercando di muoversi sempre con movimenti sincronizzati. Una squadra che fa della difesa alta e del fuorigioco le sue caratteristiche principali non può fare altrimenti, deve essere ordinata e sincronizzata al secondo, ma contro il Genoa spesso la trappola del fuorigioco non è scattata, anzi in diverse situazioni il Genoa è riuscito ad attaccare la profondità. L’esempio lampante è dato dall’azione da cui è scaturito il pareggio del Genoa, con Piatek bravo ad inserirsi alle spalle di Andersen, sfruttando così una lettura errata della difesa doriana in fase di palla scoperta.

Figura 3. I limiti della difesa a zona

Il Genoa predilige le marcature individuali nelle azioni manovrate, ma nelle situazioni di calcio da fermo adotta una marcatura a zona. Il gol del vantaggio della Sampdoria è nato da un doppio scambio Ramirez/Bereszynski in seguito ad un calcio d’angolo. Il doppio scambio è servito proprio a far perdere i riferimenti alla retroguardia rossoblù, non a caso Quagliarella ha insaccato di testa quasi del tutto indisturbato. Su queste situazioni di gioco il Genoa deve ancora migliorare, considerando l’incidenza che hanno le palle inattive nel calcio moderno.

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