La lavagna tattica: non solo difesa, il Genoa ha messo in difficoltà l’Inter in fase offensiva

Nonostante la sconfitta, c'è da rilevare che quando il Grifone riesce ad applicare le idee di Juric diventa una squadra ostica per tutti


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[tps_title]Il Genoa ha smascherato la carenza di fantasia dell’Inter[/tps_title]

Quando il Genoa riesce ad applicare le idee del proprio tecnico diventa una squadra ostica per tutti. Ieri, a sorprendere in positivo, è stata proprio l’applicazione tattica dei calciatori scelti da Juric. Solito 3-4-3 “ibrido” ma voglia di sacrificarsi ed idee sono state totalmente inedite, almeno in queste prime 6 giornate di campionato. I rossoblù sono stati armonici, non tanto spettacolari, ma coordinati all’unisono: un corpo unico in entrambe le fasi di gioco. Sugli scudi, sia per qualità che per quantità, i due esterni offensivi: Taarabt sulla destra, Omeonga sul versante opposto. Infinito il loro lavoro nelle due fasi, un moto perenne che ha messo in luce anche un certo smalto fisico dei due esterni, poiché nonostante la mole di lavoro in fase di non possesso sono riusciti a conservare una certa lucidità quando c’era da capovolgere il fronte offensivo. Come si diceva, il Genoa ha sorpreso per abnegazione, e se l’Inter ha trovato più di una difficoltà nel velocizzare la manovra, il merito è da ascrivere all’atteggiamento tattico del Genoa in fase di non possesso: squadra compatta ed ordinata, pronta a ripartire sfruttando la corsa di Omeonga e la qualità tecnica di un ritrovato Taarabt.

 

Raffaele 1

Nell’immagine in alto è rappresentato il posizionamento del Genoa in fase di non possesso palla: come si può notare la linea difensiva- di partenza a 3- si tramutava in un “muro” composto da bene 6 elementi in tal modo da coprire in ampiezza il campo. Per l’Inter è stato difficile trovare spazi anche centralmente, nonostante Spalletti chiedesse a Perisic e Candreva di restare larghi per favorire gli inserimenti dei mediani, poiché Veloso, Cofie e Omeonga presidiavano la zona centrale del campo schermando in tal modo la difesa da possibili inserimenti centrali. A “premiare” l’intuizione di Juric è stata anche la scarsa fantasia del centrocampo interista: da Valero a Vecino, passando per Brozovic, nessuno dei tre è riuscito a scardinare la difesa rossoblù con un lampo di genio: inevitabile per l’Inter soffrire oltre ogni previsione.

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