La lavagna tattica: l’effetto Juric dà la scossa decisiva

Tutte le mosse del tecnico croato del Genoa contro la Lazio


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[tps_title]Tornano gli esterni, ritorna il Genoa[/tps_title]

La partita contro la Lazio ha, forse, definitivamente fugato i dubbi su quale modulo sia più adatto al Genoa. Juric ha riportato il 3-4-3 dopo un mese- e poco più- di variazione tattiche. Sarà una coincidenza, ma con il 3-4-3 il Genoa si è ritrovato, almeno per 90’. Premettendo che alla base di disposizioni tattiche, movimenti, moduli ed interpreti, nel calcio a fare la differenza sono le motivazioni. Al Genoa era stato contestato proprio la mancanza di quest’ultime. Una squadra se atleticamente in difficoltà, non cambia passo in una settimana. Tra l’ultimo Genoa di Mandorlini ed il primo (bis) di Juric la differenza , dal punto di vista atletico, è stata enorme. Ciò dimostra che le gambe c’erano prima, e ci sono adesso, ma per far si che girino al meglio bisogna avere la testa giusta. Juric, evidentemente, è riuscito a rimotivare la squadra. In che modo è difficile saperlo, ma il campo ha detto questo. Tornando alla tattica, il modulo-mantra del tecnico croato è il 3-4-3, una disposizione che calza meglio di altre ai giocatori rossolbù, soprattutto perché ne esalta le caratteristiche tecniche e fisiche.

Juric sembrava non essere mai mandato andato via per come ha giocato la squadra. Laxalt e Lazovic sono tornati a macinare chilometri e a rifinire con precisione. La fase difensiva, nonostante i due gol al passivo, è stata eseguita egregiamente. A parte qualche contropiede di troppo concesso ai biancocelesti, quando i rossoblù si sono allungati perdendo le distanze giuste tra i reparti.

Raffaele schema genoa-lazio

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