La lavagna tattica: la prudenza di Mandorlini stavolta non ha pagato

Analisi tecnico-tattica della partita: Il 3-5-2 adottato dal tecnico per rimettere in carreggiata il Genoa è naufragato nella stracittadina


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[tps_title]Il secondo tempo di marca blucerchiata[/tps_title]

I secondi 45 minuti della stracittadina hanno messo in luce- dal mio punto di vista- la diversa idea di gioco, ma anche progettuale, delle due squadre genovesi. Da una parte si è vista una squadra con una precisa idea di gioco (la Samp), dall’altra una squadra che si è affidata esclusivamente alla fase difensiva e alla corsa. Svanita l’aggressività e l’intensità, il Genoa ha perso i riferimenti in mezzo al campo dando modo alla Sampdoria di orchestrare la sua manovra fatta di possesso palla, pressing e verticalizzazioni. Il gol vittoria siglato da Muriel, è si nato da un errore grossolano di Ntcham in fase di costruzione, ma è stato indotto dal pressing dei blucerchiati sul portatore di palla e sull’occupazione delle linee di passaggio. Ovviamente Ntcham poteva evitare il passaggio in orizzontale, ma la Samp con il suo pressing ha mandato in tilt il buon Olivier.

L'errore di Ncham che ha consentito l'azione del gol di Muriel
L’errore di Ncham che ha consentito l’azione del gol di Muriel

Come si può notare dall’istantanea in alto, la Samp in occasione del gol ha portato ben 4 giocatori in pressing nella metà campo difensiva rossoblù: Torreira, Barreto, Bruno Fernandes e Schick, con Muriel pronto ad intervenire in caso di passaggio forzato su Munoz, eventualità che si è effettivamente verificata. Ciò non può scagionare completamente Ntcham, poiché Burdisso gli offriva una soluzione facile e indolore, soprattutto se si considera lo sviluppo successivo della manovra.

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