LA LAVAGNA TATTICA: la difesa del Genoa ha sofferto le “imbucate” al centro

Orban-Burdisso-Munoz hanno perso tantissimi duelli individuali, ma soprattutto non hanno mai trovato le giuste distanze tra loro


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[tps_title]Distanze sbagliate e poca aggressività [/tps_title]

Nella mezz’ora iniziale la Lazio mette in evidenza la scarsa concentrazione con cui il Genoa difende sui calci piazzati. I gol questa volta non sono arrivati direttamente da palla inattiva, ma dallo sviluppo dell’azione immediatamente successiva. La prima marcatura di serata è stata messa a segno da Djordjevic dopo uno scambio corto su calcio d’angolo dalla sinistra tra Felipe Anderson e Biglia, con successiva imbucata da parte di Anderson per l’accorrente Djordjevic. Anche il raddoppio della Lazio, nonostante resti la bellezza del gol di Hoedt, nasce da un atteggiamento troppo passivo del Genoa in fase difensa. Calcio d’angolo dalla destra, battuto con uno scambio e giro palla da destra a sinistra, con la sfera che arriva ad Hoedt senza la minima pressione da parte di un giocatore rossoblù. Poca concentrazione, aggressività al minimo, ma anche tanti errori di movimento e questa volta la lente di ingrandimento è da porre sul terzetto difensivo del Genoa.

Lazio Genoa Lavagna tecnica

Orban-Burdisso-Munoz hanno sofferto tantissimo nel muoversi insieme, perdendo tantissimi duelli individuali ma soprattutto non trovando mai le giuste distanze tra loro. Non a caso il Genoa ha sofferto tantissimo le imbucate tra i due centrali, una giocata cercata spesso dai biancocelesti e a cui Juric non è riuscito a porre rimedio.

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