La lavagna tattica: il segreto di Ballardini? Il cambio dei principi di gioco

Non più marcature a tutto campo e tridente, ma difesa compatta e bassa e rapidi capovolgimenti di fronte affidandosi al 3-5-1-1. Bessa e Medeiros si sono perfettamente inseriti

Bessa Medeiros
Intesa tra Bessa e Medeiros (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Nel segno di Balla: la salvezza è opera sua. Bisogna ammetterlo, senza troppi giri di parole: l’impatto avuto da Ballardini sul Genoa è stato stupefacente, al di là di ogni più rosea aspettativa. Non scopriamo di certo oggi le abilità del tecnico ravennate, forse fin troppo sottovalutato considerando quanto di buono ha fatto nella sua carriera, e non solo a Genova. L’attenzione, dopo la vittoria per 3-1 sul derelitto Verona che ha certificato la permanenza in A per il dodicesimo anno consecutivo, è da porre sul lavoro di questo uomo all’apparenza burbero ma estremamente simpatico, ultimo esemplare di “lavoratore zelante” applicato al calcio. Non avrà mostrato un calcio spettacolare, ma estremamente efficace, a dirlo sono i numeri: in 22 giornate il Genoa targato Balla ha totalizzato 35 punti, subendo appena 15 gol e segnandone 19. Non bisogna dimenticare da dove sia partito il Grifone, con un terribile 6 alla voce punti dopo 12 giornate con Juric in panchina: insomma, Ballardini ha portato il Genoa dove nessun tifoso avrebbe immaginato, ma nel calcio la memoria difetta un po’ a tutti.

Ballardini applaude lo stadio (foto di Genoa CFC Tanopress)
Ballardini applaude lo stadio (foto di Genoa CFC Tanopress)
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