La lavagna tattica: il Genoa può e deve ripartire dalla mezz’ora iniziale a Napoli

In quei trenta minuti, il Grifone ha tenuto botta, mettendo in difficoltà l’undici di Maurizio Sarri: in che modo? Pressing a tutto campo, densità in mezzo al campo e tempi di uscite “scippati” al Napoli


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[tps_title]Le mosse di Juric che hanno imbrigliato in parte il Napoli[/tps_title]

Quando si attraversa un momento come quello attraversato attualmente dal Genoa è difficile scorgere note positive. I numeri fatti segnare dagli uomini di Juric nelle ultime otto giornate sono da allarme rosso: appena 2 punti conquistati, 9 gol fatti e ben 18 subiti. Neanche al “San Paolo “ sono arrivati punti, ma il Genoa deve ripartite dall’ottima mezz’ora iniziale dove Juric era riuscito a tenere sotto scacco i partenopei. In che modo? Andiamo a vederlo nel dettaglio.

-Densità in mezzo al campo in fase di non possesso e continui raddoppi di marcatura ( a volte triplicata)

– Inaridimento delle fonti del gioco del Napoli andando a pressare i centrocampisti azzurri in fase di costruzione: sia Rigoni che Simeone a turno andavano a schermare il passaggio dei difensori partenopei per Diawara: in questo modo la manovra azzurra veniva demandata ad Albiol o Koulibaly

– Palladino che viene all’interno del campo per creare lo spazio da attaccare a Laxalt, questo movimento ha messo in difficoltà Maggio, indeciso se seguire Palladino o aspettare l’inserimento di Laxalt. Su quella fascia il Genoa ha sfruttato la mancanza di Callejon tra le fila azzurre: Giaccherini ha meno capacità aerobiche e proprio per questo motivo Zielinski veniva chiamato a dare maggior copertura su quella fascia, in questo modo il Genoa è riuscito a tenere il Napoli sulle spine per buona parte del primo tempo.

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