La lavagna tattica – Genoa, una chimera chiamata vittoria

Il Grifone è, al momento, una squadra in cerca d’autore, o per meglio dire un collettivo alla ricerca della propria identità


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[tps_title]Vorrei…ma non posso[/tps_title]

Sembra sussurrarlo il Genoa, soprattutto quando si palesano dei momenti di difficoltà. E dire che con il Bolgona l’inizio era stato di quello convincenti: pressing alto, aggressività in tutte le zone del campo, ritmo, insomma tutte le premesse necessarie affinchè il match si concludesse con la tanto agognata vittoria del Grifone. Invece dopo 20 minuti di buon livello, i rossoblù genoani si sono man mano spenti, impelagandosi in un fraseggio sterile quanto inoffensivo. Il 3-4-3 di Juric, al di là dei numeri, necessità di coralità per essere incisivo, e vuoi per la sorte avversa (vedi i miracoli di Mirante), vuoi un pizzico di imprecisione sotto porta ed ecco servita l’ennesima sconfitta. Ma partiamo di quanto di buono è riuscito ad esprimere il Genoa, anche se a sprazzi.

Nell’immagina sottostante è riprodotta l’azione che ha portato alla conclusione Ricci.

Genoa Bologna 1

Proprio sotto gli occhi di Juric si è sviluppata una delle azioni meglio congeniate dal Genoa: Palladino scarica per Veloso e attacca la profondità, mentre Laxalt stringe la propria posizione per creare spazio a Palladino, quest’ultimo riceve sulla corsa l’invito di Veloso dopo un bel velo di Laxalt. Il gioco a tre si concluderà con un tiro di Ricci alto di poco.

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