[tps_title]Quando il Genoa fa l’Atalanta…[/tps_title]
…pressing, raddoppi di marcatura e linee di passaggio occupate
Perdere- banalità- non fa mai piacere, ma farlo con una prestazione brillante a volte può rendere meno amara la sconfitta. Il Genoa deve prendere quanto di buono mostrato contro l’Atalanta e ripartire da li, soprattutto dai primi 25 minuti, in cui si è visto un Grifone inedito da quando Ballardini è al timone. Pressing nelle zone alte del campo, raddoppi di marcatura sul portatore di palla e linee di passaggio occupate. Con queste armi i rossoblù hanno inibito la manovra dell’Atalanta, mettendola in difficoltà anche nella fase di riconquista del pallone. Non a casa Gasperini nel primo tempo è apparso nervoso, al limite dell’insofferenza, ma grazie a Ilicic- in compartecipazione con Doveri- ha ritrovato la calma e successivamente la sua Atalanta. L’aggressività del Grifone è testimoniata dal baricentro medio fatto registrare dalla squadra nell’arco dei 90 minuti: il più alto da quando Ballardini siede sulla panchina rossoblù, i 53 metri di martedì sera sono la fotografia lampante di un nuovo modo di interpretare il gioco da parte del Genoa, anche se questa volta non sono arrivati punti.
Un altro dato testimonia l’aggressività del Grifone: i palloni recuperati. Ancora una volta in questa particolare graduatoria figurano i tre difensori del Grifone: Izzo con 11 palloni recuperati, Zukanovic con 9 e Spolli con 7. Da sottolineare che spesso, questi recuperi da parte dei difensori, sono avvenuti nella metà campo orobica, soprattutto per quanto concerne Zukanovic e Izzo, chiamati ad attaccare l’avversario diretto in zone del campo molto alte, per poi partecipare alla manovra offensiva.