Garra e ordine: così il Genoa ha messo in crisi la Roma

Squadra attenta e aggressiva, capace di mantenere i ritmi alti per buona parte del match. Peccato per il rigore fallito da Sanabria

Genoa
Il gruppo del Genoa (da Genoa CFC Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Genoa ce l’hai quasi fatta: la salvezza è a un passo. Genoa-Roma ha certificato, per l’ennesima volta, quanto il Grifone immedesimi il motto “croce e delizia”. In una partita ben gestita e ben giocata dagli uomini di Prandelli, contro una formazione data da molti come una delle antagoniste principali della Juventus, il Genoa ha rischiato di lasciare sul campo dei punti preziosissimi in chiave salvezza. La dura legge dell’ex stava colpendo ancora, ma la voglia dei rossoblù di salire sul treno salvezza è stata travolgente. Peccato per il rigore fallito da Sanabria a tempo quasi scaduto, ma questo fa parte della storia genoana e del DNA del calcio: gioia e disperazione sono divise da un confine sottilissimo, spesso travalicato da chi è di rossoblù vestito.

“Garra”, attenzione e aggressività: così il Genoa ha messo in crisi la Roma

Senza dubbio la prestazione degli uomini di Prandelli contro la Roma è stata di gran lunga la migliore stagionale. Squadra ordinata, attenta, aggressiva, capace di mantenere i ritmi alti per buona parte del match. Un atteggiamento che ha messo in grande difficoltà la formazione capitolina, un undici dotato di grande fisicità ma lento nelle gambe e nella testa. L’atteggiamento ha fatto la differenza, ma anche alcune mosse tattiche di Prandelli si sono rivelate – quasi – vincenti. Una di queste è stata la scelta del modulo, un finto 4-3-3 con Bessa e Kouamè esterni chiamati a sdoppiarsi nel doppio ruolo di attaccanti esterni e tornanti vecchio stile. Un mossa che ha trasformato il 4-3-3 di partenza in un più prudente, quanto produttivo, 4-1-4-1: una soluzione da cui ha tratto beneficio soprattutto Radovanovic, più schermo difensivo e meno regista. Nell’immagine in basso sono rappresentate le posizione medie dei giocatori genoani nelle due fasi di gioco: la prima è la fase.

Il Genoa in fase offensiva contro la Roma

 

Il Genoa in fase difensiva contro la Roma

Tra le linee c’è un “mondo” da scoprire

Il “mondo” scoperto dal Genoa di Prandelli è stato creato dalla poca compattezza tra i reparti giallorossi. Nel 4-2-3-1 di Ranieri andato in scena al “Ferraris” è mancata la giusta distanza tra il reparto arretrato e i due mediani: in quella porzione di campo il Genoa ha banchettato, riuscendo a creare i presupposti per rendersi pericoloso. Nell’immagine in basso è riprodotta una delle azioni dei rossoblù.

Come si può notare dall’immagine, il Genoa ha provato a portare quanti più giocatori possibili – nel caso specifico si tratta di Lapadula, Bessa e Kouamé – nel “corridoio” creatosi tra i mediani e la difesa giallorossa. La Roma dovendo accorciare sui tre attaccanti, lasciava libere le corsie laterali. Il Genoa, in questo modo, aveva due opzioni per attaccare: sfruttare la profondità, o crossare attaccando la linea di fondo.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.