Torrente: «Il gruppo, vera forza del Genoa di Bagnoli e Gasperini»

Il capitano e bandiera del Grifone del quarto posto del '91 è convinto che la squadra si qualificherà  per la Champions League


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433 partite corredate da cinque gol. Tutte in maglia rossoblu e quasi tutte con il numero due sulla schiena. Allenatore della prima squadra, mister della formazione Primavera con la quale ha conquistato il Torneo di Viareggio, dopo quarant’anni dall’unico successo del Grifone. Parliamo, ovviamente, di Vincenzo Torrente. Capitano e bandiera del Genoa, Vincenzo arrivò al Genoa voluto da Spartaco Landini nel lontano 1985, in Serie B, il difensore originario di Cetara in provincia di Salerno, ha vissuto i momenti più belli e più brutti della storia recente del Genoa. Dalla conquista dell’Anfield Road passando per lo spareggi di Firenze e chiudendo con la retrocessione in Serie C, quando insieme a Lavezzini cercò fino alla fine di salvare il salvabile. Torrente adesso allena gli Allievi Nazionali rossoblu con molte soddisfazioni.

Quali sono le analogie tra il suo Genoa del quarto posto e questo attuale?

«Entrambe erano e sono due ottime compagini, nelle quali spiccavano elementi di grande qualità come Aguilera, Skuhravy e Branco ai miei tempi, mentre attualmente ci sono Milito, Motta e tanti altri. Credo che però quello che accomuna maggiormente le due squadre è quello spirito di gruppo molto forte, che poi alla fine è una delle elementi principali per ottenere risultati importanti. Per esempio basta prendere il caso di Oliveira che quando viene chiamato in causa, come tutti gli altri compagni comunque, risponde presente e da il massimo per la squadra. Non voglio però dimenticare che la qualità del gioco sia nostra che loro è molto buona e redditizia».

Il Genoa può arrivare conquistare a raggiungere il sogno Champions League?

«Io ci credo e personalmente spero di sì. Molto comunque dipenderà dalle squalifiche e dagli infortuni in questo finale, perché mi sembra di vedere che la condizione atletica sia davvero molto buona. Fino alla fine dovrà lottare contro la Fiorentina e la Roma che non molleranno, ma sono fiducioso».

Gasperini e Bagnoli. Quali differenze ci sono?

«Il mister attuale non lo conosco e quindi non posso esprimere nessun giudizio. Per quello che riguarda Osvaldo Bagnoli devo dire che innanzitutto è un uomo con la U maiuscola, al quale sono rimasto molto affezionato. Il suo era un gioco semplice, ma che comunque divertiva».

Attualmente alleni gli Allievi Nazionali. Ha mai pensato ad una panchina con i “grandi”?

«Credo che ormai sia arrivato il momento, visto che voglio fare l’allenatore, di confrontarmi con una realtà diversa da quella del settore giovanile. Spero che anche con l’aiuto della società di poter aver qualche richiesta per provare questa nuova avventura».

Il suo sogno da mister?

«Poter un giorno allenare il Genoa, con un presidente come Enrico Preziosi che fa la fortuna dei tecnici, dal momento che investe moltissimo per rendere la squadra sempre più competitiva».

Quale sarebbe il suo tridente delle meraviglie?

«Aguilera e Milito alle spalle di Skuhravy».

E se lo dice “Vince” che ha marcato ed annullato i più grandi attaccanti del campionato italiano, c’è da credergli.

Fulvio Banchero

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