Spolli: “Rosario è molto simile a Genova: c’è la passione per il calcio e il derby”

Il difensore rossoblù, che oggi festeggia i 35 anni, racconta la sua vita a Genova tra le passeggiate con la famiglia e il Mate con gli amici

Il destro di Nicolas Spolli (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

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Nicolas Spolli, difensore centrale di Coronel Bogado, Argentina, giunto a vestire la maglia rossoblù in estate dopo la sua avventura al Chievo Verona, è diventato, con l’arrivo di Davide Ballardini, un elemento irrinunciabile della difesa a tre del Genoa assieme ad Armando Izzo e Ervin Zukanovic. È certamente grazie a loro, oltre che alle ottime parate di Perin, che il reparto difensivo del Grifone si è trasformato in quel bunker che l’ha portato ad essere una delle squadre che hanno preso meno gol nelle ultime giornate di campionato. Il difensore festeggia oggi i suoi 35 anni. Così ha parlato l’argentino classe ’83 durante un’intervista a Villa Rostan:

“Stare fuori per infortunio è sicuramente una cosa brutta e bisogna essere forti psicologicamente per essere in grado di reagire. Sinceramente ho un rapporto importante con il mare. Dopo aver giocato per sei anni al Catania penso che mi piaccia tanto la città di mare. Qui a Genova vivo nel quartiere di Albaro, sempre vicino al mare. È una bellissima zona. Il carattere della gente italiana è molto simile a quello degli argentini. Mio bisnonno, ad esempio, era italiano. Penso perciò che per molti aspetti siamo simili. Il mio passatempo preferito è passeggiare con la mia famiglia, il mio piccolo cane e fare un giro in qualche parco. Niente di particolare, ma penso che stare con la propria famiglia sia la cosa più bella. A tavola mi piace mangiare sia carne che pesce, ma come argentino l’asado non può mai mancare. A Rosario si vive bene: è una bellissima città, molto passionale per il calcio e simile a Genova. Ci sono due squadre, c’è il derby e c’è molta passione. Se dovessi paragonare una città con Rosario penserei a Genova. Le scarpe che uso sono molto semplici, senza alcuna scritta nè niente, invece i parastinchi li ho fatti fare due anni fa e ci sono l’immagine di Gesù e quella di papa Francesco. Sono molto cattolico, ma soprattutto avere un papa argentino è molto speciale per me. Bevo il Mate quasi sempre, anche se a volte devo litigare con la mia fidanzata, perchè a lei piace più il caffè e il mate sembra una cosa poco normale per quelli che non sono argentini. Non ne possiamo fare a meno. Per cultura dove c’è un argentino deve esserci il Mate. È una specie di tisana da bere calda, ma non è tanto quello che c’è dentro, ma la cultura che abbiamo e il discorso “andiamo a prendere un Mate”, stare con amici, condividerlo. Lo ripeto, dove c’è un argentino ci sarà sempre il Mate, perchè è impossibile non berlo”

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