Genoa Primavera ieri a due facce contro il Cagliari. Primo tempo convincente e squadra in vantaggio con Romano, poi nella ripresa gli ospiti hanno pareggiato e poi vinto 1-2 allo Sciorba Stadium. Ecco l’analisi della gara del tecnico rossoblù Jacopo Sbravati.
Nel primo tempo abbiamo visto un Genoa che ha quasi dominato: nella ripresa non riuscito a mantenere il vantaggio. Lei come se lo spiega?
«Partendo dalle cose positive c’è sicuramente un primo tempo giocato con ordine e aggressività dal punto di vista difensivo, limitando bene la loro ricerca dell’uomo libero tra le linee. Con la palla abbiamo fatto bene, c’erano buone linee di passaggio, voglia di smarcarsi e si accompagnava l’azione con tanti giocatori, come in occasione del gol di Romano.
Il secondo tempo in alcune di queste cose siamo mancati, un po’ per demeriti nostri, un po’ per un cambiamento tattico e di interpretazione del Cagliari. Ci ha messo in difficoltà la posizione di Simonetta alle spalle di Venturino unità al fatto che siamo calati nella pressione, nella cattiveria agonistica e nella gestione della palla, troppo lenta e orizzontale, cose che noi non possiamo permetterci.
Purtroppo c’è anche da considerare che siamo arrivati a questa partita con 2 giorni di riposo in meno rispetto al Cagliari, dopo la lunga trasferta di Udine. Questo nel secondo tempo si è fatto sentire, probabilmente avremmo dovuto valutare di alternare qualche giocatore in più».
L’ha convinta la prestazione del giovane portiere Ernestas?
«Era la sua prima uscita in questa competizione, arriva dalla categoria Under 17, è un classe 2007 e ha perso i primi 2 mesi di lavoro a causa di alcuni problemini fisici. Nella partita ha alternato buone cose nella distribuzione con con i piedi, scegliendo bene quando giocare corto o quando allungare il passaggio, ad altre dove può e deve ancora crescere, ma siamo soddisfatti.
Il ragazzo è applicato, serio e disponibile, questo è quello che conta per noi e per la sua crescita».
Lo stop odierno non pregiudica un’eventuale corsa alla zona playoff?
L’obiettivo primario nostro e della società è vedere che individualmente i ragazzi crescano, che alzino il livello delle loro prestazioni, la vittoria o la sconfitta non deve cambiare il modo di valutare le loro prestazioni, senza perdere equilibrio, senza dare sentenze e senza farsi condizionare, si parla di ragazzi, molti di questi 2007 alla prima esperienza in categoria, accettare che ci siano alcuni errori e lavorare perché siano sempre di meno.
A livello collettivo la priorità assoluta è salvare la categoria e fare il prima possibile i punti per mantenere la categoria, cosa che per la valorizzazione dei nostri giovani è primaria.
Questo non leva il fatto che si possa pensare in grande, desiderio e consapevolezza di giocarsela con chiunque come dimostrato fin’ora, basta che nell’approccio al lavoro e negli atteggiamenti non manchi mai l’umiltà, la serietà, il desiderio di migliorarsi e un forte spirito.