Sbravati: “L’amore per i ragazzi è il segreto del settore giovanile del Genoa”

"Zanimacchia e Micovschi sono due ragazzi che stanno crescendo molto. Stanno facendo benissimo, come tutta la squadra, sotto la guida di mister Sabatini e la direzione di Carlo Taldo in un campionato a mio avviso difficilissimo"

Michele Sbravati (Genoacfc.it)

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La Cantera rossoblù è sempre stata motivo d’orgoglio per il Genoa. Tantissimi i giocatori cresciuti al suo interno e sbarcati nel calcio che conta. Quest’anno poi non ha smesso di dare soddisfazioni con le varie leve. Prendiamo ad esempio l’Under 15 di Gabriele Gervasi (seconda da sola sotto la Juve), l’Under 16 di Marco Oneto (terza a pari merito con la Fiorentina) o l’Under 17 di  Luca Chiappino (terza in graduatoria dopo il pareggio in trasferta con Sassuolo). Senza dimenticarci della Primavera guidata da Carlo Sabatini: protagonista di un grande ripresa che l’ha catapultata al settimo dopo una flessione che dai primi posti l’aveva relegata nella parte bassa della classifica. Ovviamente tutto questo non è frutto della casualità, ma del duro lavoro di un uomo: Michele Sbravati. È stato proprio il responsabile del settore giovanile a parlare questa sera a We Are Genoa, il programma condotto da Pinuccio Brenzini sul mondo rossoblù.

 

“Il nostro obiettivo principale è quello di prendere dei ragazzini che arrivano in tenera età nella scuola calcio e poi crescono fino ad arrivare a sedici, diciassette, diciotto anni a coronare quello che può essere considerato quello di fare del calcio la propria vita. Oltre a questo la soddisfazione di vedere chi non ce la fa tenere un ricordo positivo di quella che è stata l’esperienza genoana, perchè non tutti possono diventare calciatori. È un bel periodo e cerchiamo di mantenere questo percorso che sotto la gestione del presidente Preziosi ha portato un centinaio di giovani tra i professionisti”

 

Un problema che affligge la società da molto tempo è senz’altro la mancanza di un vero e proprio impianto che permetta a tutte le leve di allenarsi nella stessa zona, ma Sbravati, nonostante ciò è riuscito lo stesso a gestire il settore giovanile con grande efficenza

 

“Parlare al singolare non è bello, è un lavoro di gruppo. È la società che crea poi dei settori, quindi se alla fine ci sono stati dei risultati positivi è perchè negli ultimi dodici anni la società c’ha creduto e ha cercato persone che hanno prodotto. Il risultato aziendale è positivo. Poi ci sono tutti gli aspetti sentimentali, che non sono da mettere in secondo piano, che a mio avviso sono il segreto del settore giovanile del Genoa. Io credo che i ragazzi in questo momento debbano essere seguiti ancora di più. Si devono sentir voler bene, ci vuole anche affetto. Magari spesso è una cosa sottovalutata perchè gli interessi hanno il sopravvento su tante cosa, ma secondo me quando una famiglia ti consegna un ragazzo non può venir meno la parte sentimentale. Bisogna aspettarli, far si che loro abbiano i loro momenti di difficoltà e non selezionarli e scartarli perchè in quel momento fanno qualche partita  sbagliata. Non sarebbero usciti tanti ragazzi se non avessimo avuto pazienza. Possiamo fare tantissimi nomi. Mi viene in mente Stefano Sturaro, che ha avuto un percorso particolare e sul quale molti non credevano. Adesso è a livello europeo e ha giocato in Nazionale. Nel settore giovanile se non hai passione fai pochi risultati”

 

Dietro agli ultimi successi della Primavera di Sabatini due sono i nomi che saltano maggiormente all’occhio: quelli di Luca Zanimacchia e Claudiu Micovschi.

 

“Sono due ragazzi che stanno crescendo molto. Stanno facendo benissimo, come tutta la squadra, sotto la guida di mister Sabatini e la direzione di Carlo Taldo in un campionato difficilissimo. Credo sia il campionato più complicato del calcio italiano perchè ha sedici squadre, tutte di Serie A, con due retrocessioni fisse, play out e squadre che hanno investito cifre incredibili. Sono sicuramente due bei profili”

 

Il calcio in Cina sta diventando sempre più una realtà importante. Tantissime sono le conoscenze dei campionati europei che vi si sono trasferiti, da Cannavaro (ora tecnico del Guangzhou Ever) a Lippi (commissario tecnico della stessa Nazionale). Negli ultimi giorni proprio in Cina ha avuto luogo un convegno con il calcio come tema centrale dove il Genoa è stato l’unico club italiano a farne parte.

 

“È stata una grande esperienza che abbiamo vissuto in questi otto giorni, con Alessio Vernazza che ci ha portato alla scoperta di un mondo lontanissimo da noi. Con grande orgoglio siamo stati invitati da un ente che cerca di promuovere il calcio in Cina. Sono tantissimi potenziali calciatori, ma sono un po’ indietro dal punto di vista della cultura calcistica e dello sport di gruppo. Loro si sono sempre valorizzati negli sport individuali. Raramente hanno vinto titoli a livello di squadra. C’è un progetto del ministero dell’istruzione dello sport che desidera migliorare la formazione degli atleti e hanno indetto questo stage integrato da conferenze, dibattiti, confronti e allenamenti sul campo con dimostrazioni. C’era i Cruzeiro, l’Università Cattolica di Santiago del Cile, il Valencia, il Cholo Cholo. Ci hanno fatto delle domande e fatto sentire quasi delle star dal punto di vista di quello che potevamo portare. Il Genoa è stato scelto non a caso. Hanno monitorato il nostro modo di lavorare con i giovani attraverso delle esperienze nei campi di Neustift. Verranno anche per Genoa-Milan. Hanno visto il nostro modo di lavorare e vogliono sapere quello che possiamo dar loro. Credo sia molto difficile importare nel settore giovanile giocatori cinesi, perchè credo che per le difficoltà della lingua e delle abitudini  non sia facile ambientarsi velocemente e diventare protagonisti in Europa. Quelli si possono contare sulle dita di una mano”

 

 

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