Perinetti: “Sognavo di lavorare per il Genoa, bravo Juric a correggere la squadra”

Ad Antenna Blu il neo dg del Genoa ha parlato del suo arrivo nel mondo rossoblù e dei risultati positivi conseguiti dalla squadra dal momento del suo insediamento.

Il dg Perinetti (foto di Tanopress Genoa)

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Giorgio Perinetti non lo si scopre di certo oggi. Il neo dg rossoblù vanta una carriera lunghissima e alla corte di grandi club, un uomo di calcio accorso al capezzale del Genoa per riportare serenità nell’ambiente rossoblù. Ecco le sue dichiarazione rilasciate ad Antenna Blu. « I punti sono arrivati contestualmente al mio arrivo,  ma è casuale, meglio essere tacciati di portare fortuna che il contrario (ride). La società  con la mia figura voleva far sentire la vicinanza alla squadra, i risultati sono frutti del lavoro non premiato nelle partite iniziali, ora stiamo raccogliendo i frutti ma i meriti sono di chi lavora in campo. Devo fare un certo lavoro e lo sto facendo, la mia esperienza può rasserenare la squadra, ma il merito è del tecnico e dei giocatori».  Lo 0-0 di Milano ha lasciato l’amaro in bocca, ma Perinetti pone l’attenzione sull’avversario. «Il Milan, come ha sottolineato Juric,  è in crisi di risultati ma ha una rosa di assoluto valore, paradossalmente abbiamo fatto meglio 11 contro 11 che successivamente. L’espulsione di Bonucci ha compattato il Milan, si sono dimostrati squadra. Noi sembravamo meno convinti dopo l’espulsione, può sembrare paradossale ma può capitare». L’ex direttore di Napoli, Palermo e Venezia- per citarne alcune- ha siglato un contratto di  3 anni con il Genoa, il feeling con  Preziosi  è importante, qual è il segreto di questo connubio? «Io credo che Preziosi abbia una grande esperienza calcistica. Abbiamo lavorato insieme al Como e  siamo rimasti in contatto. C’ era bisogno di più e sono contento di essere arrivato ora, mi piace assumermi responsabilità. Ho lavorato con tanti presidenti di personalità, per me è ‘importante la franchezza. Nel mil lavoro è importante proporre soluzione non solo problemi.  Il segreto di un buona collaborazione è  la sincerità: per me è fondamentale.  Io ho firmato per il Genoa anche se mi ha chiamato Preziosi, sono abituato a confrontarmi a fine stagione con la società, al di là della durata temporale del contratto. Se dovesse cambiare la proprietà si vedrà, io lavoro come se fosse l’ultimo giorno e allo stesso modo come se dovessi rimane sempre qui. Sognavo da tempo di lavorare per questo ambiente, se dovesse arrivare la cessione si parlerà con la nuova società, ma pensiamo a fare bene oggi, il resto si vedrà». Sarà una coincidenza, ma dal suo arrivo il Genoa sembra essersi ritrovato, ma a quanto pare la squadra ha sempre creduto nelle proprie potenzialità, a confermarlo è lo stesso Perinetti. «Appena arrivato ho trovato una squadra che si allenava con intensità, voglia e  determinazione. I ragazzi  volevano dimostrare di valere più della classifica che occupavano. Juric l’ho conosciuto a Palermo,  non era il classico allenatore in seconda,  si confrontava sempre con Gasp. Ivan ha molta personalità, ha delle idee molto interessanti e le applica con rigore, ma ha dimostrato intelligenza nell’applicare qualche correttivo alla squadra, è un quadro positivo su cui basare anche il lavoro futuro».

Non solo Perinetti, alla base della rinascita del Grifone c’è il ritorno di un calciatori fondamentali  come Izzo e Rigoni, con loro il Genoa sembra aver cambiato marcia. «Il ritorno di Izzo ha dato ancora più solidità alla difesa. Lui  è forte, rapido,  tecnico, infatti gli abbiamo prolungato il contratto. Rigoni ha esperienza e capacità di inserimento, è fortissimo nel ribaltare il fronte offensivo. Devo dire che anche Rosi è stato molto utile,  ha dato equilibrio alla retroguardia poiché  spinge ma è bravo nei ripiegamenti difensivi, Juric ha portato questi accorgimenti che hanno aiutato la squadra».

Il campionato corre veloce, neanche il tempo di archiviare il pareggio con il Milan che si avvicina un’altra sfida terribile, questa volta con il lanciatissimo Napoli di Maurizio Sarri. Una partita speciale per Perinetti, dirigente azzurro durante i fasti dell’epoca maradoniana.  «Sono concentratissimo sul Genoa, è il mio debutto al “Ferraris” da dirigente del Genoa, ho sempre ammirato cosa esprimeva questa tifoseria nei confronti della squadra . Con il Napoli  sarà una prova ardua ma stimolante, giocano il miglior calcio d’Europa insieme al City.  A Napoli sono stato  7 anni in due periodi differenti, ho vissuto anni bellissimi e pieni di soddisfazioni,  da Maradona e Zola,  non si cancella mai il ricordo  quando si vivono con intensità certe emozioni. Voglio vivere questa partita con la passione di un tifoso, sarà un grande momento di calcio, spero sia una grande serata di sport». Concentrato sul campo come pochi, Giorgio Perinetti sta lavorando anche dietro la scrivania per rendere il Genoa ancora più forte, il rinnovo di Izzo è da leggere proprio in questa chiave. « Stiamo lavorando al rinnovo di Perin, c’è già un lavoro tracciato bisogna portarlo avanti, è nelle intenzioni della società concretizzare questo discorso. Vogliamo valorizzare i giovani, non c’è cosa più bella per un dirigente di veder un ragazzo del settore giovanile  giovane debuttare con la prima squadra. Pellegri  e Salcedo sono ragazzi già bloccati da noi con un contratto da professionista, osserviamo la loro crescita, consapevoli del loro valore».

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