Gasperini a Primocanale: “Quando l’ambiente è unito, il Genoa è fortissimo”

Il tecnico racconta anche un aneddoto divertente su quando disse a Preziosi di aver firmato per la Sampdoria

Gian Piero Gasperini (Foto Marco Luzzani/Getty Images)

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“Quando l’ambiente è unito, il Genoa è proprio irresistibile”. Lo ha affermato Gian Piero Gasperini, ex tecnico rossoblù ora all’Atalanta, in collegamento telefonico con “Gradinata Nord” in onda su Primocanale. “Ho vissuto diverse volte questa situazione – prosegue Gasperini – e ricordo che il Ferraris era un vero e proprio fortino”.

Il tecnico risponde anche sulla questione licenza Uefa: “Mi è spiaciuto molto non poter disputare l’Europa League”. E aggiunge riguardo all’Atlanta: “Noi avremo la licenza, ma probabilmente non avremo lo stadio: in quel caso potremmo andare a giocare a Reggio Emilia”.

Riguardo al clima di contestazione della tifoseria, Gasperini aggiunge: “Pur attraversando un periodo difficile, la squadra ha ottimi giocatori. Sarà una partita molto difficile per entrambe le squadre per diversi motivi: noi ci siamo preparando al meglio per questa gara per niente semplice”.

Riguardo all’esplosione della sua squadra, il mister spiega: “Stiamo attraversando un momento incredibile, decisamente non prevedibile. Quando sono arrivato all’Atalanta sapevo che la squadra aveva molto giovani interessanti da valorizzare: all’inizio ho dovuto utilizzare giocatori che erano da diverse stagioni in rosa, poi pian piano ho inserito alcuni ragazzi”.

Gasperini racconta un aneddoto divertente: “Quando Preziosi mi cercò per la seconda volta, io avevo il telefono chiuso. Quando lo riaprii, ricevetti una sua telefonata attorno alle 2 di notte. Io risposi che avevo già firmato per la Sampdoria: era ovviamente uno scherzo, ma dall’altra parte non sentii più Preziosi”.

L’allenatore conclude ancora sui giovani: “Se si dà fiducia ai nostri ragazzi, non sono secondi a nessuno. Bisogna dare spazio ai giovani, sono la linfa vitale del nostro calcio. Per fortuna le società lo hanno capito e danno più spazio, contrariamente al passato quando facevano giocare titolari soprattutto gli stranieri”.

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