ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 .NET – BURGNICH: «Udinese-Genoa sarà  una gara con un risultato consistente»

Il celebre campione degli anni '60 ed ex allenatore rossoblù presenta in esclusiva al nostro giornale la partita di domani al Friuli


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Domani al Friuli andrà in scena una gara molto spettacolare con tanti gol. Lo ha spiegato in esclusiva a Pianetagenoa1893.net Tarcisio Burgnich, il celebre difensore che ha giocato nella grande Inter di Helenio Herrera. Con la Nazionale ha conquistato la Coppa Henri Delaunay (campionato europeo) nel 1968 ed è stato vice campione del mondo nel 1970 in Messico. Ha un punto di vista molto privilegiato per commentare al nostro giornale Udinese-Genoa: oltre a essere di origini friulane, Burgnich è stato anche allenatore della società rossoblù dal 1984 al 1986 e nella stagione 1997-98.

Che tipo di partita potrebbe essere Udinese-Genoa?

«Sicuramente una gara dal risultato molto abbondante. Per intenderci, un pareggio o una vittoria con tanti gol: come ad esempio 3-3, 4-3, 2-3. Questo perché sono due squadre che danno grande importanza allo spettacolo e al bel gioco».

Se la sente di formulare un pronostico?

«Preferisco di no. Come ho detto, ci dovrebbe essere un risultato abbastanza largo che divertirà molto il pubblico allo stadio».

Lei ha allenato due volte a Genova ed è di origini friulane: quale differenze trova tra le tifoserie delle due squadre?

«A Genova c’è una tifoseria molto entusiasta e calorosa: è sempre molto vicina al grifone e la segue ovunque. In Friuli la gente è molto semplice e composta: dimostra il suo affetto in modo diverso verso l’Udinese».

Qual è il segreto della forza del Genoa?

«Quello di applicare un calcio totale. Alla manovra offensiva non partecipano solo gli attaccanti, ma è un gioco corale che coinvolge tutti i giocatori. Anche il portiere con i suoi lanci lunghi contribuisce all’impostazione. Di conseguenza non c’è un singolo reparto più forte che caratterizza il gioco di Gasperini, ma è tutto il gruppo a caratterizzarlo.

E invece l’Udinese?

«Pratica un gioco abbastanza simile per certi versi, ma ha una piccola differenza. Marino cura di più l’aspetto difensivo e tende ad adoperare il contropiede come arma micidiale per battere l’avversario».

Marco Liguori

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