Esclusiva PG, Matuzalem: “Quanti ricordi mi legano al Genoa, spero nella salvezza”

Il centrocampista brasiliano tra passato e futuro. "Il gol nel derby nato da un cross sbagliato. Oggi mi diverto al Monterosi ed ho voglia di giocare a calcio, posso dare ancora tanto"

Matuzalem
Francelino Matuzalem (Foto Marco Luzzani/Getty Images)

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Genoa-Chievo rappresenta lo spartiacque della stagione rossoblù. Una partita dal sapore d’amarcord, soprattutto se con la memoria si va indietro di qualche anno. Precisamente alla stagione 2012/13, in panchina Ballardini -terzo cambio alla guida tecnica- e  squadra a boccheggiare nei bassifondi della classifica. All’epoca  fu Marco Borriello  a regalare 3 punti fondamentali in chiave salvezza. A  poche ore   da Genoa-Chievo Pianetagenoa1893.net, ha sentito in esclusiva uno dei protagonisti di quella salvezza: Francelino Matuzalem.

37 anni e non sentirli, a testimoniarlo la tua scelta di ripartire dalla serie D tra le fila del Monterosi, Francelino com’è il calcio dei dilettanti?

«Per me è un’esperienza nuova, una realtà diversa. Sono venuto al Monterosi grazie a mio figlio, lui gioca nelle giovanili. Ho trovato una società organizzata ed ambiziosa, la voglia di giocare a calcio è ancora tanta, in più stiamo lottando per la vittoria del campionato,  considerando che solo un  punto ci separa dalla prima in classifica. Speriamo bene, sarebbe bellissimo vincere dopo appena un anno di D.  Anche perchè in squadra abbiamo tanti ragazzi validi, a me personalmente piace Palumbo, alcune società di A mi hanno chiamato per chiedere informazioni: ha forza fisica e velocità, un esterno con un futuro assicurato».

Facciamo qualche passo indietro: stagione 2012/13, arrivi al Genoa nella sessione invernale di calciomercato, cosa ricordi della tua esperienza in rossoblù?

«Cosa dire, mi sono divertito tantissimo, fu una stagione bellissima, in più ho avuto il piacere di giocare con calciatore come Portanova, Gilardino, Rossi, Borriello: gente capace di fare la differenza in campo e nello spogliatoio. Posso dire di essermi divertito, nonostante una salvezza conquistata con tanta fatica, e poi il gol nel derby: un cross sbagliato che mi ha regalato una gioia immensa (ride).Ancora oggi seguo i rossolbù, mi dispiace per la situazione attuale, speriamo arrivi la salvezza il prima possibile».

Segui il Genoa, quindi è d’obbligo una domanda: vedi un giocatore di temperamento simile a te tra le fila genoane?

«Non manca solo il Matuzalem di turno, a mancare sono giocatori di spessore e personalità, voglio rifare un nome: Portanova, un ragazzo davvero eccezionale.  Quando arrivai al Genoa la situazione era simile, il mercato di gennaio aveva rivoluzionato la squadra, ma arrivò un certo Borriello che fece benissimo. Quest’anno il Genoa è partito bene, ma i tanti cambiamenti hanno destabilizzato la squadra, è evidente».

Francelino Matuzalem con la maglia del Genoa (Foto Giuseppe Bellini/Getty Images)
Francelino Matuzalem con la maglia del Genoa (Foto Giuseppe Bellini/Getty Images)

La storia si ripete, al tuo primo anno al Genoa una vittoria contro il Chievo vi lanciò verso la salvezza. Oggi sulla strada della permanenza in massima serie del Grifone ci sono ancora i clivensi, secondo te come sarà questo finale di stagione dei rossoblù?

«Ricordo ancora quella vittoria, vincemmo 1-0 grazie ad un gol di testa siglato da Borriello: ancora oggi mi chiedo come fece a prendere quel pallone.  Fu una vittoria decisiva, anche se la salvezza matematica arrivò grazie ad uno 0-0 interno contro l’Inter.  Ritornando al presente, il calendario del Genoa non è facile, ma con Juric la salvezza può essere raggiunta. Lui conosce l’ambiente, la tifoseria, sa benissimo che le gare casalinghe non sono da fallire. La salvezza del Genoa passa dal “Ferraris” ,la spinta del popolo genoano può risultare fondamentale. Ecco, se proprio devo  evidenziare  un errore clamoroso in questa stagione, non posso far altro  che individuarlo nell’allontanamento di Juric».

Tanti anni trascorsi in giro per l’italia, e non solo. Francelino  in chiusura puoi svelarci qual è la tua squadre del cuore?

«Al Genoa, come ho detto, sono legatissimo.  Ma non è un mistero, tifo per il Napoli. Ho iniziato la mia carriera lì. Ancora oggi vado spesso a Napoli e in tanti mi ricordano per quel gol all’Inter che ci regalò una vittoria insperata, fu talmente tanta la gioa provata per quel gol che nell’esultanza dimenticai di essere ammonito e tolsi la maglietta. Fui espulso, ma fortunatamente vincemmo lo stesso (ride). Era un altro Napoli rispetto a quello attuale, avevamo tanti problemi, ma una cosa non è mai cambiata: la passione dei tifosi. Per giocare al “S.Paolo” ci vogliono gli attributi,  se ho fatto carriera nel mondo del calcio lo devo a quell’annata: mi ha formato sotto tutti i punti di vista».

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