Coronavirus, Casasco: «Superficialità e irresponsabilità degli organismi sportivi europei. L’Uefa deve pensare al domani»

Il Presidente della Federazione Medici Sportivi in Italia e in Europa, a "Tutti convocati" Radio 24: «I medici dovrebbero essere il riferimento assoluto in questo momento, invece si sta parlando di politica, di decreti, di scelte, di campionato»

Maurizio Casasco

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«Il problema non è solo della Uefa, è generale. Credo che in questo momento i paesi europei si comportino diversamente dall’Italia. Sul piano sportivo credo che ci sia una grande superficialità e quantomeno irresponsabilità sempre degli organismi europei e anche, in parte, di quelli nazionali». E’ quanto ha dichiarato in diretta a Tutti convocati su Radio 24 Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medici Sportivi in Italia e in Europa, a proposito della mancanza da parte dell’Uefa di una decisione univoca sulla sospensione delle competizioni: «Non parlo del calcio, parlo di tutti gli sport in cui i medici dovrebbero essere il riferimento assoluto in questo momento, invece si sta parlando di politica, di decreti, di scelte, di campionato. L’NBA ha sospeso adesso il campionato per un solo caso, credo che il riferimento ai medici sia l’unico possibile in tutti gli sport. L’epidemia si combatte con la prevenzione e la prevenzione oggi manca. E’ un problema enorme, da tempo lo dico che manca un decreto per la prevenzione, oggi in Italia mancano le mascherine, manca l’amuchina o similari, mancano i guanti, manca l’alcol. Parlano tutti, su ogni canale in tv c’è un virologo, ogni ministro era scollegato dagli altri fino a poco tempo fa, ma il riferimento unico che deve esserci è una catena corta di comando, non sono le scelte politiche».

Ancora il n.1 dei medici sportivi aggiunge: «La Uefa dovrebbe pensare non all’oggi, ma al domani. Tutti dicono la salute è al primo posto, in realtà è al secondo e al terzo, perchè tutti pensano ai propri interessi e i medici vengono ascoltati dopo, invece sono in prima linea a combattere e poi ci danno degli eroi. Complimenti, ma non si ascoltano quando inizialmente intervengono su quelli che sono i sistemi di prevenzione. Se l’Europa esiste scelga e fermi tutti i campionati come li hanno fermati in Italia. Le istituzioni sportive devono accettare quello che l’istituzione Europa decide e si devono uniformare in termini uguali, diversamente lasciano la responsabilità a singoli interessi».

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