Cellino a Radio 24: «Se Brescia deve retrocedere per salvare il calcio, vado in B e non faccio causa»

Il presidente del Brescia: "La FIFA dice finiamola qui, il CONI dice finiamola qui, la FIGC invece mi ricorda il nostro governo, crea un sacco di commissioni ma è solo politica e burocrazia”

Massimo Cellino (Foto Clint Hughes/Getty Images)

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«Se il Brescia deve retrocedere per salvare il calcio io firmo subito e non faccio causa a nessuno, ma non permetto che si facciano insinuazioni del genere». E’ la risposta in diretta a Tutti convocati su Radio 24, del presidente del Brescia Massimo Cellino a chi lo accusa di voler fermare il campionato per evitare la retrocessione del suo club: «Io parlo del sistema calcio, ho inventato io il paracadute e non ne ho mai preso uno. A testa alta me ne vado meritatamente in Serie B, perché ho fatto troppe sciocchezze quest’anno, ma è l’unico modo per salvare il calcio». Ecco gli altri punti salienti dell’intervista assieme agli audio.

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“Capisco Galliani e Vigorito. Soluzione bonus punti di vantaggio”

“Capisco il senso di frustrazione di Galliani, andare quest’anno in Serie B sarebbe importante e farsi un altro anno di C sarebbe una tragedia, sarei incazzato nero se fossi loro”. Massimo Cellino afferma così a proposito del sistema promozioni e retrocessioni a rischio per l’emergenza coronavirus. “In Serie A sarebbe penalizzato Claudio Lotito, ingiustamente, dal punto di vista sportivo. Per Vigorito del Benevento in serie B vale lo stesso discorso, Monza e Vicenza in C, idem. Queste squadre o si trova una soluzione che due retrocedono volontariamente o si danno 20 punti a testa di vantaggio e si iscrivono al campionato, si riparte a settembre e non roviniamo il campionato prossimo.- e conclude a Radio 24 – Se continuiamo così, noi ci giochiamo questo campionato e il prossimo”.

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“FIGC come il Governo, consigliata da burocrati. Calcio ripartirà in autonomia”

“La FIFA dice finiamola qui, il CONI dice finiamola qui, la FIGC invece mi ricorda il nostro governo, crea un sacco di commissioni ma è solo politica e burocrazia”. Cellino prosegue il suo intervento a proposito della possibile ripresa del campionato: “È una tragedia su cui stiamo scherzando tutti ancora, io vivo a Brescia e vi auguro di non vivere mai il Covid-19, nel resto d’Italia non se ne rendono conto. Di andare in Serie B non me ne frega nulla, ci vado domani mattina – continua Cellino – Nascondersi dietro i problemi economici è sbagliato, l’azienda calcio è come tutte le altre, ma nel sistema mondiale è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire in autonomia, senza chiedere aiuti a nessuno. Il fatto che ci nascondiamo dietro consigli di burocrati non è coinvolti nell’azienda calcio è sbagliato, che si possa ripartire io me lo auguro ma non lo credo. C’è gente che a Roma passeggia, vedo Claudio in televisione con la cravatta, la giacca, lo invidio perché vive da uomo, io sono a Brescia e ho paura di uscire in giardino”.

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“Taglio stipendi è una truffa. Calciatori disponibili, ma diciamogli le cose come stanno”

“Non puoi dirgli ti tolgo due mesi di stipendio e poi devi fare in 3 settimane 25 partite, non è trattare con i dipendenti, così si chiama truffa”. Cellino ha espresso la sua opinione sul tema del taglio degli stipendi dei calciatori: “Io lo faccio da 30 anni e le dico che non ci sono più dirigenti di calcio, e lo dimostra il fatto che i conti economici della società sono tutti in passivo. I milioni che leggo sui giornali sono tutti coriandoli – continua Cellino – Se non incassiamo i giocatori si A se si comprano una Lamborghini in meno non succede nulla, loro sono altamente disponibili, l’importante è dire le cose come stanno. Il 90% dei calciatori sono persone perbene, garantisco. Bisogna dar loro certezze, se finiamo il campionato gli spetta il 100% dello stipendio, se non finiamo lo stipendio gli sarà decurtato perché non si è giocato per cause forza maggiore, vi assicuro saranno i primi a mettersi le mani in tasca. Ma dobbiamo garantirgli che saranno calciatori anche l’anno prossimo, non cambiare versione ogni giorno”.

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“Betting? Calcio non ha bisogno di elemosina di un Governo incoerente”

“Come si fa ad andare da un ministro, che non ha mai giocato a pallone o gestito una squadra di calcio, e chiedere la percentuale sul Betting? Il calcio non ha bisogno di elemosina di un governo incoerente”. Il Presidente del Brescia Cellino, a proposito degli aiuti che il calcio potrebbe ricevere dal Governo, afferma la propria opinione sulla questione delle sponsorizzazioni delle scommesse sportive: “Non seguivo il panorama italiano nei miei sei anni in Inghilterra, sono tornato e ho visto i Cinque Stelle fare campagna elettorale su un aereo comprato da Renzi, mi stavano simpatici – prosegue Cellino a Radio 24 – Anche Salvini mi era simpatico anche se non posso essere leghista essendo sardo, ero contento del governo Cinque Stelle-Lega, ma se il ministro dello sport si permette di dire che non dà i soldi il Betting al calcio perché è una questione di principio ed è nel governo con Renzi, ma di che principi parli? Non abbiamo bisogno dell’elemosina, il 90% dei soldi in Inghilterra derivano dal betting, sponsorizzano il calcio perché hanno un ritorno. In Francia il 3% del Betting va al calcio, mentre in Italia non danno nulla…. ma parliamo di cose serie e smettiamo di farci ridere dietro”.

 

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